CON... GIULIO DELPINI - ALLENATORE "PICCOLI AMICI" TORINO F.C.

(di Laura Soriente)



Intervista esclusiva a Giulio Delpini, storico allenatore e responsabile
del settore giovanile "Piccoli amici" del Torino F.C. di Gallarate.

PdC: Buongiorno Giulio, Promesse del calcio ti dà il benvenuto. Parliamo un po' di te: da quanti anni fai parte dello staff tecnico del Torino?
 GD: Sono al Torino dal 1970.

PdC: Hai avuto anche altre esperienze o sei legato al mondo del calcio grazie esclusivamente al settore giovanile?

 GD: No, ho sempre allenato il settore giovanile. Attualmente lavoro con i “primi calci”, bambini con 5/6 anni. Da giovane ho giocato nella Pro Patria nel ruolo di centrocampista, ma a causa di un infortunio ho rinunciato alla carriera da calciatore. Non erano i tempi di oggi ed ho preferito coltivare la mia passione da allenatore.

PdC: Allenare i pulcini significa far crescere dei bambini a "pane e calcio", ma questo vuol dire anche dare loro dei valori. Qual è il tuo primo insegnamento? Ti senti, in parte, responsabile del loro futuro?

 GD: Mi sento un educatore prima di tutto. Lavorare su un'età così giovane è molto difficile perché di fronte a te hai solo un bambino che tira calci ad un pallone e non hai la minima idea di che ruolo possa avere in futuro. Lo devi educare, plasmare, pensare e spesso inventare un ruolo adatto a luiMi sento un secondo papà, cerco di non illuderli. Insegno loro che cos'è il calcio, a gestire il pallone e soprattutto a mantenere sempre un atteggiamento educato in campo. Cerco di colmare la loro carenza motoria dovuta a troppo tempo passato in casa davanti alla TV e ai videogiochi.

PdC: La tua lunga carriera nei vivai ti ha portato a conoscere tanti ragazzini di belle speranze. C'è qualcuno di loro che hai rivisto, anni dopo, sui campi della Serie A e/o della Serie B?

 GD: Si, durante la mia carriera ho avuto parecchie soddisfazioni. Ho allenato Marco Parolo quando aveva 5 anni e che è rimasto con me per altri sei anni. Poi ci sono stati: Stefano Ferrario (ex Parma e Lecce), Mirko Benin (ex Fiorentina), Gianpaolo Calzi (Pro Patria), Simone De Lorentiis (ex Genoa) e Davide Sinigaglia (ex Inter, Atalanta e Genoa)
Con Parolo mantengo tutt'ora un bel legame, alla conferma della sua convocazione mi ha chiamato e ci siamo anche visti a Gallarate per una serata dedicata ai giovani del Torino.

PdC: Introduciamo il tema Nazionale: secondo te, quanto può andare lontano l'Italia nei prossimi Mondiali?

 GD: Ormai mi sento di dire che passeremo il primo turno, anche se la nostra Nazionale rimane sempre un'incognita. L'errore, secondo me, è insistere sempre sui soliti senza dare tanto spazio ai più giovani che hanno voglia di fare.

PdC: Prima tra "i tuoi ragazzi" hai ricordato il centrocampista del Parma e giocatore della Nazionale Marco Parolo: potrà ritagliarsi uno spazio importante durante questo Mondiale? Quali delle sue qualità potrebbero essere utili alla causa azzurra?

 GD: Marco può dare un contributo prezioso. E' un ragazzo che merita, volenteroso, lotta sempre e si sacrifica per il gruppo.

PdC: Pensi che oggi il successo, nel mondo del calcio, sia dovuto esclusivamente alla presenza di campioni in rosa (quindi legato al denaro) o credi ancora nel "core" e nel gioco di squadra?

 GD: Core e gioco di squadra, per me, fanno sempre la differenza. Ci sono partite epiche, delle vere battaglie, portate avanti a testa bassa senza mollare mai.

PdC: Cosa non ti piace del calcio italiano? C'è qualcosa che miglioreresti nella gestione dei settori giovanili?

 GD: Ci sono troppi stranieri a discapito dei nostri giovani che alla fine, dopo essere stati sballottati dappertutto, finiscono in tornei minori. Un esempio su tutti: Ciro Immobile. Cresciuto nel vivaio della Juventus, è stato mandato a Siena, Pistoia, Genova, Pescara ed infine al Torino. Non riesco a capire come Conte non ci abbia visto un reale potenziale. Forse perché si dà totale priorità al nome straniero, come se i nostri giovani non fossero capaci di portare il proprio club ad alti livelli nelle competizioni internazionali.

Promesse del calcio ringrazia Giulio Delpini e l'A.S.C. Torino di Gallarate per la collaborazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA  -  20 GIUGNO 2014

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