TIZIANO TULISSI - 21/07/1997 - ITALIA


Ancora una volta il settore giovanile dell'Atalanta si conferma il migliore
e più efficiente d'Italia, è tra le prime dieci società di calcio al mondo ad aver cresciuto nel proprio vivaio il maggior numero di calciatori che oggi fanno parte dei cinque principali campionati europei (per ora l'Italia risulta essere ancora tra questi insieme a Francia, Germania, Inghilterra e Spagna). Alla squadra bergamasca va sicuramente il merito di aver tenuto testa, dai primi anni novanta, alla potenza economica dei grandi club di Serie A, ricorrendo alla più semplice e sensata soluzione che un club di calcio medio-piccolo (e non solo) potesse adottare: puntare gran parte dei propri investimenti sul lavoro di scouting. Una strategia che alla lunga è risultata vincente, che ha permesso alla società di autofinanziarsi e di stare al passo coi tempi rispettando il temutissimo Fair Play Finanziario, sotto l'attenta guida dell'ex giocatore ed oggi dirigente nerazzurro Mino Favini, chiamato 23 anni fa dal presidente Percassi a rinvigorire e far crescere il settore giovanile. E i risultati non si sono fatti attendere. 
La ricerca di nuovi talenti parte da una fitta rete di fidati osservatori sparsi in tutta la lombardia e principalmente nella provincia di Bergamo (perché importante è la vicinanza della famiglia nella crescita morale e professionale di un giovane calciatore). 

Ed è proprio la città di Bergamo a dare i natali ad una nuova promessa del calcio orobico: Tiziano Tulissi.
Ancora quindicenne partecipa, lo scorso anno, al campionato degli Allievi nazionali già con addosso i colori dell'Atalanta, diventando leder tra i compagni e uno tra i più promettenti elementi dell'intero torneo. “Costringe” così mister Walter Bonacina (anch'egli ex giocatore nerazzurro ed oggi alla guida della formazione primavera) ad aggregarlo alla sua squadra per la stagione ancora in corso. I risultati confermano le previsioni perché il classe 1997 Tulissi è uno dei giocatori più impiegati in campionato nonostante la sua giovane età, collezionando così la bellezza di 26 presenze totali e spesso partendo nell'undici iniziale. Buone anche le sue prestazioni durante la Viareggio Cup, viene impiegato generalmente come esterno destro d'attacco oppure a centrocampo, essendo un mancino naturale, capace di rientrare al centro per tentare il tiro da fuori col sinistro a giro (6 le reti messe a segno quest'anno). Spesso esibisce un gran controllo di palla ed una particolare capacità nel saltare il diretto avversario, grazie alla velocità di palleggio e agli inserimenti senza palla in area di rigore, che più di una volta, in questa stagione, hanno portato al gol la primavera nerazzurra. Sicuramente dovrà migliorare ancora sulla tenuta fisica e sulla concentrazione, che a volte lo estraniano dal gioco.
Ma nel suo prossimo futuro ci sarà ancora Zingonia, quartier generale della "cantéra atalantina", pronto a farlo crescere e maturare sotto l'attenta guida di Favini e di tutto lo staff bergamasco, che potrebbero regalare, ancora una volta, alla prima squadra una nuova promessa del calcio italiano, sulle orme dei predecessori Pazzini e Montolivo.









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