DANIEL CROWLEY - 03/08/1997 - INGHILTERRA/IRLANDA

(di Michele Santoro)

Cos’hanno in comune Arsène Wengèr, allenatore dell’Arsenal e Arsène Lupin, celebre ladro gentiluomo protagonista dei racconti di Maurice Leblanc?
No, non è il nome, o meglio, non solo quello e neanche la nazionalità francese: sono entrambi dei fantastici “ladri”!
Non ce ne voglia il coach dei Gunners, ma la sua capacità di scovare talenti e sottrarli per poche sterline alle altre squadre è molto simile alla capacità di Lupin di sgraffignare diamanti e gioielli di grande valore. Basta pensare ad un giovanissimo George Weah che Wenger acquistò ai tempi del Monaco, oppure ai vari Vieira, Anelka, Fabregas, Kolo Tourè e Van Persie. Tutti gioiellini strappati ai vivai, fatti diventare campioni e poi venduti a cifre esorbitanti. L’ultimo “scippo” di Arsène, invece, si chiama Daniel Crowley, inglese classe ’97, proveniente dall’Academy dell’Aston Villa.
Daniel è il classico fantasista che ama agire dietro le punte, ma che può essere schierato anche come vertice basso del centrocampo per dettare i tempi alla squadra. Baricentro basso, buona visione di gioco e grande velocità, nelle movenze e nel dribbling ricorda molto Jack Wilshere, ma a differenza di quest’ultimo, ha un senso del gol sviluppatissimo.
13 presenze e 4 gol in campionato; 7 gare e 5 reti in Youth League, compresa la tripletta rifilata all’Anderlecht. A questi numeri da punta di ruolo vanno aggiunti quelli da rifinitore con 7 assist all’attivo. Cifre importanti che hanno promosso Crowley numero 10 della nazionale inglese under 19. Bravo di sinistro e infallibile di destro. Tutti i calci piazzati sono di sua proprietà.
Dopo gli acquisti non esaltanti di Diaby, Chamakh e Denilson, qualcuno aveva storto il naso e dato dell’”arrugginito” a Wenger. Crowley sembra aver invertito il trend: costato solo un 1 milione di sterline ora “rischia” di farne guadagnare molte di più al suo club. Considerata l’ormai assenza cronica di Wilshere dai campi di gioco e la continua emorragia di centrocampisti tra i londinesi, Crowley si candida fin da subito ad essere una valida alternativa in caso di emergenza.
A questo punto solo Wenger deve convincersi a mettere in mostra il suo ennesimo gioiello “rubato”.

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