PELLÈ D'ITALIA - DA PROMESSA GIALLOROSSA A PERNO DELL'ATTACCO AZZURRO

(di Marco Fanuli - urkaonline.it)



In attesa di capire che campionato sarà e quali saranno le reali ambizioni del Lecce di Asta nella stagione appena intrapresa, in questo momento (ma forse sarebbe stato giusto farlo anche prima) mi sembrerebbe doveroso che la piazza giallorossa focalizzi le sue attenzioni su chi quella maglia l’ha indossata - purtroppo o per sua fortuna - per troppo poco tempo, trovando successo e gloria, non solo lontano dal Salento, ma addirittura dal territorio nazionale.


È ovvio che non stiamo parlando dell’ex sempre amato Fabrizio Miccoli stella ormai cadente dei maltesi del Birkirkara FC, formazione allenata dal palermitano Giovanni Tedesco, che lo ha voluto con sé probabilmente più come compagno di “balotta” o di banco al corso d’inglese, che per la sua vera utilità da atleta, tanto da farmi rimbalzare da tempo nella testa una domanda: ma quanti di noi sarebbero stati fenomeni nel Birkirkara, nel (o nella?) Floriana o nel Balzan Youths? Chissà.



Chiaramente il mio pensiero di oggi è rivolto a Grazianone Pellè, quel ragazzo di S. Cesareo che all’alba dei suoi 30 anni e dell’alto del suo metro e novantaquattro centimetri di altezza, si sta togliendo diverse soddisfazioni anche sotto la giurisdizione della Regina con la maglia biancorossa del Southampton, dopo le valanghe di gol che hanno caratterizzato la sua carriera nella Eredivisie. Ma non solo. Udite udite, c’è stato chi si è accorto di lui anche in patria! Sarà stato il caso, le circostanze favorevoli o come pensano i più maliziosi, semplicemente una raccomandazione, sta di fatto che dopo la sfortunata parentesi al Parma, qualcuno si è affidato e fidato totalmente di lui. Scherzo del destino, quel qualcuno è proprio il suo Conte-rraneo più famoso, proprio l’ex calciatore salentino mai del tutto amato dal popolo leccese per quel fatto increscioso e per aver allenato “quella squadra” - il Bari - ma al quale va riconosciuto il merito di aver creduto, scommesso e vinto sull’internazionalità di Pellè, nonché sulla sua vena realizzativa e sul peso che ha dato all’attacco azzurro.

E poi, notizia di pochi giorni fa, a mettere ulteriormente in crisi il Vate di Setubàl e il suo Chelsea ci ha pensato proprio lui, prendendo letteralmente per mano la sua squadra dopo lo svantaggio iniziale e portandola alla vittoria grazie ad un doppio assist (il primo di petto a smarcare il compagno per il tiro dal limite è da applausi) ed alla firma personale in contropiede che ha definitivamente chiuso il match di Londra 3-1 in favore degli ospiti.
Insomma, che dire: godiamoci il successo di Graziano finché dura anche perché attualmente e calcisticamente parlando, è l'unica fonte d’orgoglio salentino.


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