FEDERICO GIRAUDO - 11/08/1998 - ITALIA

(di Michele Santoro)



La partenza di Matteo Darmian non è andata giù a Giampiero Ventura e neanche a tutto il popolo della Maratona. Se il vuoto tattico generato dalla cessione del nuovo terzino dello United è stato in parte colmato con gli arrivi di Avelar e Zappacosta, quello affettivo - soprattutto dopo il gol decisivo nel derby contro la Juve - tarda ad essere riempito.

Una soluzione a questa lacuna, oltre ad essere una buona alternativa tecnica per il futuro, magari sarà rappresentata dal giovane terzino sinistro del Torino Primavera e dell’U18 azzurra, Federico Giraudo.

Nato a Cuneo l’11 agosto del 1998, Giraudo sembra già avere, nonostante i 17 anni compiuti da poco, le stigmate del trascinatore.



Folta chioma e mancino puro, Federico è il dominatore assoluto della fascia sinistra: sia Moreno Longo nella Primavera granata, sia Roberto Baronio nella selezione azzurra U18 lo adoperano indifferentemente sull’out mancino come quinto di centrocampo nel 3-5-2 o nel 4-4-2, come quarto della difesa. Nonostante i 182 centimetri di altezza e leve non certo da fluidificante tradizionale, è dotato di grandissima velocità e progressione che gli permettono di spingere in fase di possesso e di recuperare in fase di copertura.
Bravo di testa, affidabile in fase di ripiegamento e sempre attento nelle diagonali: grazie ad un ottimo senso della posizione, in caso di emergenza, può essere tranquillamente dirottato al centro della difesa.
Vice capitano nei granata, record man di presenze nell’U17 e capitano nell’U18 (qui la sua intervista dopo l'esordio azzurro con l'U18), Giraudo ha un'inclinazione naturale alla leadership, favorita da quel suo essere sempre equilibrato e riflessivo sia in campo, ma anche e soprattutto fuori dal contesto di gioco. La capacità nel soffrire, la grinta e la corsa sono le sue caratteristiche principali. Insomma, l’identikit del perfetto “vecchio cuore granata”.


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