CON... ERIKA CAMPESI - CENTROCAMPISTA WEST HAM LEDIES

(di Mauro Migliavacca - La Testa nel Pallone)



Non ci sono solo giovani calciatori che volano all'estero in cerca di fortuna. Ma anche giovani calciatrici, come Erika Campesi, 23enne centrocampista centrale del West Ham Ledies e ospite di oggi su Promesse del Calcio. Erika ha sposato il progetto della squadra inglese con la passione e la voglia di una ragazza ambiziosa, che sogna di vestire un giorno la maglia azzurra della Nazionale Italiana femminile.




PdC: Ciao Erika, quando è stata la prima volta che hai incontrato il calcio?
EC: Avevo 7 anni quando ho iniziato a giocare a calcio con la squadra del mio paese. Non c’è stato niente da fare: è stato subito amore!

PdC: Com'è la vita per una calciatrice in Inghilterra?
EC: La vita per una calciatrice in Inghilterra non è molto differente da quella italiana. Se non che, qui le squadre non offrono ne alloggio ne soldi a meno che non giochi nelle grandi squadre come Chelsea o Arsenal. Ma si ha comunque una grande opportunità lavorativa in ogni ambito.


PdC: Quali sono le principali differenze con il calcio italiano?
EC: Il calcio inglese è molto differente e meno tecnico di quello italiano. Qui si lavora molto sulla corsa e soprattutto sul fisico. È un gioco duro dove le ragazze non tirano mai indietro la gamba.

PdC: Cosa ti ha convinto a tentare l’avventura nel West Ham?
EC: Una volta approdata in terra straniera ho iniziato a fare provini con diverse squadre. Ho scelto il West Ham insieme a Romina Pinna un ragazza sarda, mia compagna di squadra nella Torres. Ho preso questa decisione perché mi sembrava la squadra più completa, anche se in breve tempo abbiamo perso alcune delle giocatrici più importanti.

PdC: Cosa ti manca di più dell’Italia?
EC: Dell’Italia mi manca molto la mia famiglia che mi segue anche a distanza e non perde una sola partita. Devo ringraziare soprattutto i miei genitori che mi hanno dato la possibilità di inseguire questo sogno, accompagnandomi ovunque pur di farmi giocare a calcio. Fortunatamente vado molto spesso a casa, in questo modo ho la possibilità di rivedere tutti.

PdC: Consiglieresti un’ avventura all’estero ad una giovane calciatrice italiana. Perché?
EC: Nonostante tutto consiglio un’esperienza sia calcistica sia di vita a tutti, perché sicuramente fa crescere e aprire la mente. Inoltre, giocando un calcio più fisico, si torna in Italia con un bel bagaglio.

PdC: Parlando della vita extracalcistica, com’é stato il tuo impatto con la cucina anglosassone?
EC: Innanzitutto diciamo che il cibo della mamma è imbattibile. Ma adoro mangiare e mi adeguo ad ogni tipo di piatto.

PdC: Quante reti vorresti segnare in questa stagione?
EC: Ho segnato solo un gol (su rigore). Sono più portata per gli assist, perché mi considero molto altruista e quest’anno ricopro il ruolo di centrocampista centrale.

PdC: Quali sono i tuoi obiettivi personali?
EC: Il mio obiettivo è migliorare giorno dopo giorno e lavorare con grinta e determinazione, qualità che mi appartengono. Poi il mio sogno è senza dubbio la Nazionale.





Commenti