CON... FABIO GALLO - ALLENATORE SPEZIA PRIMAVERA

(di Marco Fanuli)


Dalla stagione 2014/15 è al servizio della Primavera dello Spezia. Lo scorso anno ha raggiunto le Final Eight e valorizzato diversi ragazzi tra cui il nigeriano della Roma Sadiq Umar. Quest'anno ha sfiorato l'impresa di giocare la finalissima della Viareggio Cup, uscendo solamente ai calci di rigore contro la fortissima Juve di Grosso. Ma Fabio Gallo - l'ospite di oggi - è stato anche un rispettabilissimo calciatore, pedina inamovibile del centrocampo atalantino nella seconda metà degli anni '90. Passato, presente e futuro nell'intervista rilasciata in esclusiva per Promesse del Calcio.


PdC: Benvenuto su Promesse del Calcio. Lei lo scorso anno ha allenato ragazzi come Nura e Sadiq. Se il primo è stato fermato per diverso tempo da un problema di salute, il secondo è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante in prima squadra, tant'è che oggi è seguito da diverse big europee. Quanto possono ancora crescere questi 2 ragazzi?
FG:
I margini di miglioramento sono molto alti. Sono migliorati già tantissimo rispetto lo scorso anno e hanno un grande potenziale per poter crescere ancora.

PdC: Tra i protagonisti dello scorso anno c'è stato anche il capitano Simone Bastoni, spezzino d.o.c., oggi in prestito alla Robur Siena e con ottimi risultati. Può essere utile il prossimo anno un suo ritorno in prima squadra?
FG:
Direi di sì, perché ha caratteristiche importanti per il calcio moderno e credo possa essere un giocatore importante nello Spezia del futuro.

PdC: Quest'anno per quanto riguarda la classifica non avete avuto la stessa resa dello scorso anno. Questo è dovuto ad un cambio considerevole della rosa a sua disposizione?
FG:
La rosa è cambiata totalmente. Sono rimasti soltanto Schiattarella e Terminiello, quindi quest'anno abbiamo lavorato con un gruppo giovane, pieno di ragazzi del '98. Questo ha sicuramente influito sui risultati, oltre al fatto che i fuori quota su cui avevamo puntato per fare un campionato importante, "fortunatamente" sono stati costantemente con la prima squadra e solo a Viareggio abbiamo avuto a disposizione 2 fuori quota su 4.


PdC: A Viareggio avete comunque ben figurato, "rischiando" di eliminare la Juve di Grosso in semifinale. L'abbiamo vista molto soddisfatta - risultato a parte - di come i suoi ragazzi hanno affrontato questa competizione, rincuorandoli con atteggiamento paterno dopo la sconfitta. Meritavate voi la finale?
FG:
Ritengo che lo Spezia abbia fatto una Viareggio Cup straordinaria. Il mio atteggiamento paterno verso i ragazzi è dovuto al fatto che anch'io sono stato calciatore, quindi conosco bene le dinamiche di questo sport. Capisco perfettamente le delusioni che possono arrivare dopo una semifinale persa in quel modo contro la Juve e penso che sia sempre importante dare conforto ai ragazzi dopo una sconfitta del genere. Per quanto riguarda il risultato finale, senza ovviamente mancare di rispetto alla Juve, posso dire che sicuramente lo Spezia ha fatto una grandissima figura davanti a migliaia di persone. Abbiamo perso contro una grandissima squadra - la più forte in Italia quest'anno - e il fatto che siamo usciti solamente ai calci di rigore, mi fa pensare che anche noi meritassimo la finalissima.

PdC: A parte i risultati, quest'anno abbiamo scoperto le qualità di diversi ragazzi: Filipovic e Okereke per quanto riguarda il reparto d'attacco, la conferma di Giulio Maggiore a centrocampo e quella di Terminiello e Schiattarella in difesa.
FG:
Allo Spezia ho avuto la fortuna di aiutare molti ragazzi, facendoli affacciare nel mondo del calcio professionistico. Non solo Bastoni, Sadiq e Nura. Non dobbiamo dimenticare Ceccaroni che è titolare alla Spal e sta vincendo il campionato in Lega Pro, oppure Russo e Cauz che giocano con costanza in Serie D. Ma anche Vignali che quest'anno ha collezionato 5 presenze in prima squadra; Crocchianti, che ha esordito appena pochi giorni fa; Antezza e Saloni aggregati anche loro in prima squadra. Quindi ritengo che il lavoro fatto qui sia stato utile alla crescita dei ragazzi, quindi posso affermare che comunque abbiamo raggiunto diversi obiettivi.

PdC: Mi può dire qualcosa in più su Giulio Maggiore?
FG:
Lo ammiro molto. L'ho preso lo scorso anno a dicembre dagli Allievi, me lo sono portato in Primavera e l'ho schierato titolare nel quarto di finale di Viareggio contro la Fiorentina. A dimostrazione di quanta stima e fiducia possa avere in Giulio già dallo scorso anno, quando ha giocato tutte le partite più importanti nella seconda parte di stagione. Penso che quest'anno sia migliorato in maniera esponenziale, diventando un profilo di calciatore veramente importante. Ritengo che Giulio abbia le carte in regola per fare questo mestiere, ma soprattutto ha una qualità straordinaria che fa la differenza: ha la testa per fare il calciatore.


PdC: Quanto sarebbe importante la promozione in Serie A dello Spezia anche a livello giovanile?
FG:
Quando la Primavera ha la squadra maggiore nel massimo campionato, trae sicuramente dei vantaggi. Quindi mi auguro che lo Spezia possa continuare a far bene e ottenere dei risultati, per dare lustro ad una città che ha una fame incredibile di calcio, ma anche per i miei ragazzi, che in questo modo avrebbero la possibilità di poter lavorare con importanti giocatori di Serie A.

PdC: Per uno come lei che da calciatore è cresciuto nelle giovanili dell'Inter e che ha allenato in passato la Primavera di Atalanta e oggi quella dello Spezia, quali sono, secondo lei, i progressi fatti nel calcio italiano a livello giovanile e in cosa si può ancora migliorare?
FG:
Penso che oggi ci siano stati dei progressi per quanto riguarda la cultura calcistica. Intendo dire che attualmente i ragazzi hanno conoscenze tattiche e di gioco migliori rispetto ai miei tempi. Al contrario, credo ci sia stata una regressione su un aspetto fondamentale nel giovane calciatore: la tecnica di base. Oggi si lavora molto poco su questo punto e i ragazzi mi sembrano peggiorati rispetto a quando io facevo parte del settore giovanile dell'Inter. Questa e la mia impressione. Avendo lavorato nell'Atalanta, dove il settore giovanile è ancora oggi considerato l'eccellenza in Italia, ho cercato di portare qui allo Spezia la mia filosofia per quanto riguarda i miglioramenti di base su tutti i ragazzi, anche perché sono convinto che la presenza di una buona base tecnica sia all'origine di un buon calciatore.

PdC: Cosa c'è nel futuro di Fabio Gallo? Preferirebbe continuare il suo lavoro a livello giovanile o crede sia arrivato il momento di fare nuove esperienze in una prima squadra?
FG:
Sto facendo delle valutazioni perché dopo aver fatto 6 anni di settore giovanile, in certi momenti, non nascondo il forte desiderio di provare un'esperienza diversa. Per adesso sto valutando, ho ancora un mese e mezzo per decidere, poi si vedrà. Sicuramente lo Spezia mi ha dato ancora la disponibilità per poter proseguire il mio lavoro qui e per questo mi ritengo molto fortunato. Ma mi prendo ancora del tempo per decidere con calma la soluzione più adatta alla mia crescita professionale.


© RIPRODUZIONE RISERVATA - 15 APRILE 2016
(foto da acspezia.com)


Commenti