FINAL EIGHT PRIMAVERA 2016: ATALANTA

(di Michele Santoro)



La forza della continuità. È questo il segreto del settore giovanile dell’Atalanta che per l’ennesimo anno porta la primavera alle Final Eight. Passano le stagioni, passano i giocatori, ma la Dea è sempre lì, pronta a giocarsi qualcosa d’importante.
I ragazzi guidati da Walter Bonacina hanno conquistato l’accesso diretto alle fasi finali arrivando secondi nel girone B alle spalle dell’Inter. La svolta il 30 aprile, quando i bergamaschi hanno approfittato dello scivolone del Milan nel derby, per soffiare la seconda piazza e la qualificazione diretta ai rossoneri. Buone prestazioni che, tuttavia, non sono bastate per arrivare in fondo alle altre competizioni stagionali: sia in Coppa Italia, sia alla Viareggio Cup il percorso si è interrotto agli ottavi per mano di Roma e Fiorentina, che hanno così cancellato i sogni di gloria dei giovani nerazzurri. Ora però testa al campionato, dove l’Atalanta vuole scrivere un finale diverso.


Punti di forza: La Dea si presenta col secondo miglior attacco del girone B: 53 gol fatti, meglio dell’Inter prima in classifica. Il merito va soprattutto a tre uomini: Tiziano Tulissi, Simone Mazzocchi e Gabriel Lunetta, capaci di realizzare insieme 30 reti. Se questi giocatori sono in giornata fermarli è molto difficile. Arma in più in zona offensiva è il centrale difensivo croato, Anton Kresic, letale negli inserimenti su palla inattiva. A centrocampo, fondamentale il lavoro Nicolas La Vigna, indistintamente in fase di interdizione e in fase di costruzione dell’azione.

Punti deboli: Rispetto alle corazzate Inter, Roma e Juventus, i bergamaschi partono almeno un gradino sotto. L’organico atalantino (almeno sulla carta) avrà difficoltà a competere con queste super favorite. Basti pensare che, in Coppa Italia, i giallorossi si sono sbarazzati dei nerazzurri con un secco 2-0. Anche i precedenti con l’Inter in campionato non hanno registrato alcuna vittoria, ma ben due pareggi. Da migliorare anche i meccanismi difensivi: 23 reti subite in 26 gare sono un po' tantine per una squadra che punta a giocarsi il titolo.


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