CON... FERDINANDO RUFFINI - RESP. SETTORE GIOVANILE PESCARA

(di Marco Fanuli)





Dal 2011 ricopre il ruolo di Responsabile del settore giovanile del Pescara Calcio e negli anni '80 e '90 ha vestito da calciatore le maglie del Giulianova (sua città d'origine), Triestina, Sambenedettese, ma soprattutto Padova. Con i biancoscudati 235 presenze e la soddisfazione di esordire in Serie A, oggi invece quella di rappresentare il settore giovanile pescarese nella massima serie. In esclusiva su Promesse del Calcio Ferdinando Ruffini ci racconta come si preparano i giovani biancazzurri alla nuova stagione.


PdC: Promesse del Calcio dà il benvenuto a Ferdinando Ruffini, direttore responsabile del settore giovanile pescarese. Anno nuovo, vita nuova: come affronterete la prossima stagione?
FR: Verrà affrontata con serenità. Il lavoro fatto negli ultimi 4-5 anni con l'appoggio della società, ci permetterà anche quest'anno, di lavorare nel miglior modo possibile.

PdC: La promozione in A della Prima squadra ha sicuramente ridato entusiasmo alla società e ad una città intera. È stato così anche per il settore giovanile?
FR: Assolutamente sì. Abbiamo una proprietà che crede molto nel settore giovanile e un allenatore, Massimo Oddo, che proviene dal nostro vivaio: questo per noi è motivo d'orgoglio. Inoltre è molto più facile per noi lavorare sapendo che c'è un allenatore che tiene in grande considerazione i nostri giovani e che magari ha già allenato in passato.



PdC: Quale sarà quest'anno il punto di forza del vostro vivaio?
FR: Innanzitutto la disponibilità da parte della proprietà di proseguire il lavoro degli ultimi anni, perché senza di essa nulla sarebbe possibile. Ma è anche la nostra passione e quella dei ragazzi, pronti a calcare qualsiasi campo anche al limite della praticabilità, in terra battuta o in condizioni disastrose. I ragazzi che provengono dalla strada - come molti dei nostri - possono avere un vantaggio nei confronti di altri, meno predisposti a fare sacrifici e abituati ad avere tutti i comfort del caso. 

PdC: Nel finale di stagione abbiamo assistito all'ascesa di Davide Vitturini (impegnato questi giorni all'Europeo U19 in Germania) e in passato abbiamo parlato molto bene anche di Lucas Torreira (di ritorno alla Samp). Quanto è stata importante la promozione di mister Oddo in Prima squadra per la crescita di questi giocatori e di tutti gli altri ragazzi provenienti dalla Primavera?  
FR: È stato determinante per il settore giovanile, ma anche per la società perché con Massimo Oddo i risultati sono stati di altissimo livello. Anche questo per noi è motivo d'orgoglio.

PdC: E quanto sarà importante la presenza di un allenatore abituato a lavorare con i giovani, soprattutto dopo l'arrivo dei vari Manaj, Cristante, Di Massimo, Verre, Biraghi, ecc.?
FR: La proprietà sta portando avanti la politica dei giovani da ormai diverso tempo e continuerà a farlo anche in futuro. Così facendo sarà più semplice fornire alla Prima squadra ragazzi "pronti", attraverso tutta la nostra esperienza. E poi abbiamo un allenatore molto bravo a lavorare con i giovani. Sono convinto che per un allenatore, iniziare la propria carriera in un settore giovanile (come nel caso di Oddo), sia un ottimo punto di partenza per poter intraprendere questo mestiere.
    

PdC: Si augura che il posto di Lapadula verrà preso da un vostro giovane o meglio puntare su un giocatore con esperienza?
FR: Abbiamo una società che, attraverso i direttori Leone e Pavone, si occupa di fornire validi elementi alla Prima squadra. Per quanto riguarda il settore giovanile, mi auguro che la politica che è stata intrapresa anni fa, possa avere continuità indipendentemente da chi sarà incaricato di portarla avanti.

PdC: Ci regali il nome di un ragazzo di cui sentiremo presto parlare.
FR: Facendo un solo nome mancherei di rispetto a tanti ragazzi di prospettiva. Mi limito a dire che insieme alla proprietà e al mio collega Tonino Di Battista, abbiamo visto che ragazzi come Selasi, Torreira, Vitturini o altri ancora che hanno esordito in B come Christian Ventola, hanno intrapreso la strada giusta. Sinceramente mi auguro possano crescere ancora di più.



PdC: Quali sono gli obiettivi per questa stagione?
FR: Non abbiamo obiettivi annuali. Penso che tutte le società che operano a livello giovanile abbiano una programmazione pluriennale che non si basa sul risultato, bensì sul numero di ragazzi forniti alla Prima squadra. Questo per noi è sempre fonte d'orgoglio e di gioia. 

PdC: Come può migliorare il settore giovanile italiano?
FR: Questo è un quesito che dura ormai da diversi anni ed è spesso motivo di dibattito. Secondo me, se ci soffermiamo ad un discorso strettamente di campo e metodologico, ritengo che tecnica e ritmi alti siano oggi determinanti. Gli istruttori dovrebbero lavorare di più proprio su questo aspetto: allenare la tecnica a ritmi elevati.
La stessa Nazionale di Conte ha dimostrato che con aggressività e dinamismo, in associazione alla tecnica, si possono raggiungere ottimi risultati. E penso inoltre che uno dei motivi che ci colloca in una posizione di sfavore rispetto al resto dei maggiori settori giovanili d'Europa è proprio il fatto di giocare pur bene e con una buona tecnica, ma sempre a ritmi troppo bassi. Credo quindi che il binomio tecnica-ritmi alti possa essere la chiave del successo.



© RIPRODUZIONE RISERVATA - 19 LUGLIO 2016



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