SPECIALE CALCIOMERCATO: VOLTI NUOVI - PARTE 2

(di Michele Santoro)



La Serie A nelle ultime stagioni sembra essere diventato l’ambiente ideale per i giovani calciatori dove crescere e affermare le proprie qualità prima di spiccare il volo verso campionati apparentemente più prestigiosi. Anche se il mercato non è ancora entrato nel vivo, si possono scorgere già alcuni profili interessanti che al momento non dicono nulla, ma che tra un anno potrebbero veder lievitare di tanti zeri il proprio valore.




PARTE 2



Adalberto Peñaranda – Udinese
Per stessa ammissione del patron Pozzo “Peñaranda è il colpo in prospettiva più importante dopo quello di Alexis Sanchez”. Come non fidarsi del presidente friulano e come non fidarsi dei colpi di questo diciottenne venezuelano. L’impatto col calcio europeo è stato devastante: nella stagione a Granada segna 5 gol e dipinge 4 assist per i compagni in 26 presenze. Preciso nelle conclusioni, veloce, fantasioso e letale nell’uno-contro-uno; si esprime al meglio come esterno d’attacco partendo da sinistra, ma anche come punta centrale riesce a lasciare il segno. Nonostante un gioco aereo ancora da migliorare, Peñaranda può rappresentare fin da subito il nuovo crack made in Udine.

Gerson – Roma
Lo scorso agosto non si presentò benissimo alla tifoseria giallorossa: la foto che lo ritraeva con la maglia numero 10 della Roma con sopra il suo nome fece gridare molti al sacrilegio. Dopo l’anno di prestito forzato alla Fluminense, perché ancora minorenne, Gerson deve farsi perdonare quell’uscita infelice, ma soprattutto dovrà raccogliere la pesantissima eredità tecnica di Miralem Pjanic. Da mezz’ala o da trequartista, il 39° brasiliano della storia del club capitolino dovrà mettere a disposizione dei compagni la classe e la visione di gioco che lo hanno portato ad essere uno tra i migliori U20 dell’ultima stagione. Doti tecniche e fisiche difficilmente riscontrabili in un pari età, ama giocare a testa alta per tentare la conclusione o, nella maggior parte dei casi, disegnare assist per gli attaccanti. A Spalletti l’arduo compito di liberare tatticamente il suo genio.

Patrick Schick – Sampdoria
Ceco, classe ’97, Schick è il prototipo dell’ariete offensivo moderno. Alto 1.87, lunghe leve, mole imponente. Alle doti fisiche abbina doti tecniche niente male. Non è il classico centravanti che fa solo sponde e fa ripartire la squadra, ma ama giostrare per tutto il fronte offensivo, imbeccando l’inserimento del compagno e cercando la conclusione da fuori. Mancino naturale, ha nel colpo di testa la sua arma migliore; molto buona l’ultima stagione al Bohemians (squadra di Praga) conclusa con 27 presenze e 7 reti. Le ottime prestazioni gli sono valse la convocazione nella rosa dei 25 per il pre-ritiro in vista dell’europeo francese ma non per i 23 definitivi, visto che il CT Pavel Vrba ha poi optato per profili con maggiore esperienza internazionale. Niente drammi, il futuro è dalla sua parte.

PARTE 1 (Dragovski, Diks, Vasco)


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