DOMINGOS QUINA - 18/11/1999 - PORTOGALLO

(di Marco Fanuli)






Personalmente sono molto affascinato dal ruolo del regista, inteso come mente della squadra nel far ripartire un contrattacco, trovando varchi che solo occhi veramente dotati riescono a vedere, imbeccando il compagno al momento giusto e nel posto a lui più congeniale per offendere, tutto questo grazie a doti tecniche superiori alla media (ad esempio Andrea Pirlo ne è stato un maestro).
Ma nel senso più moderno del ruolo è bene considerare anche le capacità di lettura difensiva. Agire qualche metro avanti la propria linea difensiva significa anche essere un ulteriore ostacolo per gli avversari che attaccano per vie centrali, in casi più estremi un ottimo recupera-palloni.

Un ragazzo che sembra avere in parte tutti questi requisiti e che sicuramente col passare degli anni potrà perfezionare le proprie capacità tecnico-tattiche - legate alla naturale crescita fisica e atletica - è il portoghese Domingos Quina, centrocampista del Wast Ham U18, che ha già conosciuto l'esordio in Prima squadra in estate durante i preliminari di Europa League.




Figlio d'arte (il padre Samuel uscì sconfitto col suo Benfica dalla finale di Coppa dei Campioni del 1990 contro il Milan), passa nelle fila della squadra londinese in seguito all'Europeo maltese U17 vinto con la propria nazionale nel 2014. È un giocatore che viene impiegato dal tecnico Matty Holmes quasi esclusivamente da trequartista, proprio per questa sua facilità a trovare compagni smarcati con giocate di fino. Ma a mio avviso è invece nelle ripartenze che Quina dimostra tutta la sua qualità: grande visione di gioco e un piede molto sensibile e preciso ad assistere i suoi. Inoltre la buona rapidità di gambe e le accelerazioni improvvise, rendono l'ex prodotto del vivaio del Benfica di origini guineane (passato anche per quello del Chelsea), un abile giocatore con cui creare superiorità numerica già in mediana.

Il The Guardian ha individuato in lui uno tra i migliori talenti al mondo nati nel 1999 (ci sono anche gli italiani Gianluigi Donnarumma e Gianluca Scamacca), assieme al connazionale Diogo Dalot. Se come penso in futuro, il suo raggio d'azione verrà abbassato di una ventina di metri, potrà sicuramente ambire ad una carriera importante, magari emulando il percorso proprio del nostro Andrea Pirlo.

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