EMRE MOR - 24/07/1997 - TURCHIA

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di Marco Fanuli

Ciao ciao Federico Bernardeschi, ciao Borja, ciao Vecino, ciao capitan Rodriguez, ciao Tatarusano, Ilicic, Tello e il neo rossonero Kalinic. Firenze è sotto shock per quello che è accaduto alla società viola in questa infinita e dolorosa finestra di mercato. 

Fortunatamente c'è ancora chi resiste alle tentazioni milionarie (ma forse ancora per poco) di questo "grosso grasso calciomercato italiano": è il caso del nuovo beniamino della Curva Fiesole Federico Chiesa, che dopo la partenza dell'altro Federico, ha di fatto nuovamente rabboccato di sangue viola gli atrii cardiaci del cuore fiorentino. 

Calciomercato che pare aver spiazzato anche l'esperto ds Corvino, oggi alle prese con una vera rivoluzione in casa viola. E gli innesti da fare da qui al 31 agosto non saranno pochi. Nel frattempo sono arrivati i difensori Hugo, Bruno Gaspar, Laurini e il promettente Milenkovic; in mediana la scommessa Varetout e l'uruguaiano Schetino; in attacco l'ala sinistra 19enne Rafik Zekhnini, il rientrante Rebic e l'ex Monaco Gil Diaz. Reparto offensivo che offre ancora poco dal punto di vista del talento (buono l'investimento su il cholito Simeone, ma diamogli tempo per ambientarsi) e che aspetta ancora un giocatore/jolly offensivo che andrà ad occupare la casella lasciata vuota dal nuovo numero 33 bianconero Bernardeschi.



Concentrato di talento individuato non troppo tempo fa in Bundesliga, ma poi sfumato per la viola prima e per l'Inter poi (le 2 squadre italiane che hanno mostrato maggiore interesse per il giocatore). Alla fine il turco Emre Mor, jolly offensivo tutto mancino utilizzato da Klopp e dal Borussia Dortmund - nella passata stagione - come alternativa soprattutto a Dembélé e Pulisic, a supporto di Aubameyang, è volato in Spagna al Celta Vigo. Mancato, quindi, l'arrivo in Italia di un altro talento turco dopo il romanista Ünder (sempre più beniamino giallorosso). 

Il consiglio dell'ex allenatore viola Terim (oggi CT della Turchia) non è andato a buon fine, uno che ha puntato tutto sul 20enne originario di Brönshöj (quartiere a nord-ovest di Copenaghen in Norvegia) per la sua nazionale fin da quando nel marzo 2016, il classe '97 del Borussia ha preferito la nazionale turca (nazionalità della madre) a quella norvegese, cancellando di fatto tutta la trafila che lo ha visto impegnato nelle selezioni giovanili scandinave.

Per come accarezza col mancino il pallone e per la destrezza che dimostra in campo quando viene schierato tra le linee ci sono pochi dubbi sull'impatto che potrà avere con il calcio spagnolo. Un giocatore che malgrado la sua giovane età ha già 3 presenze in Champions e che gode di ottima stima in terra turca: è lo stesso Fatih Terim che vede in lui un potenziale di alto livello, "un giovane fuoriclasse, mancino, tecnico, che può diventare l'idolo dei fiorentini...", diceva.



Nato calcisticamente nella squadra del suo quartiere, prima del grande salto nel campionato tedesco ha militato nel Nordsjaelland FC, club con il quale ha partecipato alla Viareggio Cup 2015, senza però mai scendere in campo. Adesso però il suo destino è ormai ben lontano dalla toscana, mentre si apre una nuova avventura, si sperada protagonista in terra spagnola.

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