TRENT ALEXANDER-ARNOLD - 07/10/1998 - INGHILTERRA

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di Matteo Magi

C’è una Liverpool sconosciuta ai tanti, solo apparentemente vicina ai sontuosi palazzi e le romantiche luci degli alberghi dei Docks, alla nuova impacchettata Liverpool One che pullula di negozi agghindati, che strizzano l’occhio al turista e che vendono ritratti e tazze dei Fab Four. Una Liverpool che parla di fatiscenti case a schiera ben diverse dalle casette con il giardino all’inglese che si affacciano sul Mersey. 


Parliamo del quartiere di West Derby, una fitta rete di strade della periferia nord-est di Liverpool, dove o hai la forza e il talento per tirartene fuori presto o ne rimani per sempre impigliato. Qui i turisti difficilmente arrivano e se lo fanno è solo per sporgersi dal muro di Melwood (Liverpool F.C. Training Complex) per scrutare i propri idoli in allenamento. In questa cornice è nato e cresciuto Trent Alexander-Arnold ed è sempre qui che viene reclutato degli emissari dell'Everton F.C. e condotto all'Everton Academy. Ma la sua avventura con i Blues dura poco e per motivi ancora oggi sconosciuti, viene trasferito ai cugini più popolari: i Reds

Qui Alexander-Arnold si mette rapidamente in mostra e nel giro di pochi anni (stagione 2014/15) conquista addirittura la fascia di capitano per non lasciarla mai più, tranne per sporadici episodi dovuti più che altro al suo carattere piuttosto veemente. Carattere e personalità che appena due settimane dopo aver compiuto 18 anni, gli spalancano le porte della Prima squadra. Il debutto nel calcio dei grandi infatti risale al 25 ottobre 2016 e precisamente di fronte alla sua KOP nella sconfitta in League Cup contro gli Spurs. Poco più tardi nella stessa stagione fa il suo debutto da titolare anche in Premier League nel pareggio per 1-1 nell’incontro con il Manchester United all’Old Trafford il 15 gennaio 2017. Il debutto vero e proprio, anche se per una manciata di minuti, era avvenuto il mese precedente contro il Middlesbrough. 

Il resto è sotto gli occhi di tutti, compresi i gol, uno nei preliminari e l’altro nelle fasi a gironi di Champions League. Jürgen Klopp è realistico quando parla di Alexander-Arnold ma nelle sue interviste trapela sempre l’alta considerazione e le grandi aspettative che ripone sul giocatore. “Trent ha talento ma è giovane e come tale ha bisogno di sbagliare” e ancora “non è realistico pensare che possa giocare in prima squadra 5 incontri in 14 giorni e quindi dovrà accettare di sedersi in panchina in futuro nonostante l’accattivante inizio di stagione” alludendo al fatto che il giovane Alexander-Arnold ha trovato spazio grazie all’assenza del nazionale Nathaniel Clyne dovuta ad un serio infortunio alla schiena. 



Certo è che il ragazzo ha colto al volo tutte le occasioni concesse dimostrando di avere le carte in regola per garantire grandi cose in un futuro nemmeno troppo lontano. La realtà è che in meno di due anni il giovane di West Derby è sparito definitivamente dalla grafica relativa i campionati giovanili, passando dall’U18 fino a segnare nel più prestigioso torneo riservato ai club. 

Chi vi scrive ha avuto modo di seguire da vicino la parabola del full back liverpooliano sin dai tempi dell’U16, passando per l’U18 diretta da Neil Critchley, fino alle sporadiche apparizioni nell’U23. Impiegato a destra sia come esterno basso che come quarto di centrocampo, dinamico con una discreta tecnica e spiccate doti atletiche Alexander-Arnold ha dimostrato una progressiva e costante crescita sotto tutti gli aspetti, mantenendo come peculiarità una forte determinazione, grande agonismo e un carattere forse figlio di un contesto difficile come quello della periferia di Liverpool. Del resto: this is England.

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