EDOARDO BIANCHI - 30/04/1999 - ITALIA

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di Alessandro Iacobelli


Largo ai giovani. Questo il diktat che giunge forte e chiaro per una repentina, quanto necessaria, rinascita del movimento calcistico italiano. Proviamo quindi a fornire utili indicazioni su nomi e peculiarità dei talenti del domani. 

Il 30 aprile 1999 nasce a Roma Edoardo Bianchi. La capitale è una palestra dove i giovani aspiranti guardiani dei reparti difensivi crescono senza soluzione di continuità. La sua prima casa è la scuola calcio della bandiera giallorossa per eccellenza: Francesco Totti. Ma è la sponda biancoceleste del Tevere, con lungimiranza, a trovare gli argomenti adeguati per assicurarsi le prestazioni del difensore. La sorpresa però è dietro l’angolo e nel 2013 torna alla corte romanista. “Gli amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”. Antonello Venditti traduce in versi e voce un concetto che, in parte, spiega la precoce carriera di Bianchi. 

Tempo 2 anni e il richiamo della Juventus è troppo forte per essere ignorato. Diventa capitano della squadra U17 e vive forse il suo periodo più importante in termini di maturazione tecnica. Nell’estate del 2016 in Primavera, fin dai primi allenamenti agli ordini di mister Fabio Grosso, comprende che le scelte di formazione non prevedono la sua piena valorizzazione. Dalla Toscana si rincorrono quindi nuove indiscrezioni sul crescente interesse della dirigenza dell’Empoli verso il talento romano. Dal Canto chiama, Bianchi risponde. Partecipa inoltre da colonna portante alle convocazioni con le nazionali giovanili azzurre dall’U16 all’U19. In questa stagione registra 8 gettoni ed 1 goal, tra Campionato di Primavera 2 e Coppa Italia, con la casacca dell’Empoli. 



1 metro e 80 di altezza. Statura non elevatissima che riesce a sopperire con temperamento e ottimo senso della posizione. Indomabile nelle marcature e disinvolto negli anticipi. Ancora giovanissimo, sfodera un bagaglio di esperienza ricco con ben 4 club all’attivo. Agisce in prevalenza da difensore centrale, ma può stazionare anche nel ruolo di terzino destro. Predilige il piede destro in fase di impostazione, ma la visione di gioco non è una qualità su cui fare affidamento: velocità nei recuperi e potenza fisica fanno di lui un marcatore dal sicuro avvenire. 

  

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