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di Lorenzo Petrucci
Nell’anno della maturità, Riccardo Sottil cerca la consacrazione. Il peso di un cognome importante da gestire non è mai cosa semplice: papà Andrea, ormai ex allenatore del Livorno, girava l'Italia tra gli anni ’90 e 2000 con le maglie di Torino, Atalanta, Udinese e Fiorentina.
Oggi, a più di 10 anni di distanza, un altro Sottil sembra trovare spazio con la Viola in un ruolo completamente differente da quello del padre. Andrea, da buon difensore, i gol cercava di evitarli, mentre Riccardo prova a realizzarli, potendo ricoprire qualsiasi ruolo dell'attacco di mister Emiliano Bigica, ma prediligendo il gioco da attaccante esterno sul versante sinistro. Già nel giro della Nazionale U18, in questa stagione ha sempre trovato la maglia da titolare con la Fiorentina dimostrandosi uno dei giocatori più importanti dell’intero campionato Primavera.
Un piede mancino più che raffinato che gli permette di saltare quasi sempre l’uomo, rientrare al centro e calciare in porta. Dimostrazione sono i gol realizzati in questa stagione con la Fiorentina, marcature spesso pesanti e decisive. Come movenze in campo può ricordare un giovanissimo Pato o il romanista El Shaarawy, giocatori bravi proprio nell’uno contro uno e nel creare superiorità numerica.
Nato con in braccio il pallone, quando il padre era ancora in giro per mezza Italia, Riccardo iniziava a muovere i primi passi, o meglio, a dare i primi calci al pallone. Catania, Juventus, Genoa e Torino sono le sue prime esperienze e da un paio d’anni la Fiorentina dove è considerato da molti uno dei prossimi prodotti in rampa di lancio del settore giovanile della Viola.
Ha ancora molto da migliorare, perfezionando alcuni movimenti offensivi che lo renderebbero micidiale, ma ha tutte le caratteristiche per essere il nuovo crack della squadra viola. Tra non molto la Fiorentina - dopo Bernardeschi e Chiesa - potrebbe assistere alla consacrazione di Riccardo Sottil.
di Lorenzo Petrucci
Nell’anno della maturità, Riccardo Sottil cerca la consacrazione. Il peso di un cognome importante da gestire non è mai cosa semplice: papà Andrea, ormai ex allenatore del Livorno, girava l'Italia tra gli anni ’90 e 2000 con le maglie di Torino, Atalanta, Udinese e Fiorentina.
Oggi, a più di 10 anni di distanza, un altro Sottil sembra trovare spazio con la Viola in un ruolo completamente differente da quello del padre. Andrea, da buon difensore, i gol cercava di evitarli, mentre Riccardo prova a realizzarli, potendo ricoprire qualsiasi ruolo dell'attacco di mister Emiliano Bigica, ma prediligendo il gioco da attaccante esterno sul versante sinistro. Già nel giro della Nazionale U18, in questa stagione ha sempre trovato la maglia da titolare con la Fiorentina dimostrandosi uno dei giocatori più importanti dell’intero campionato Primavera.
Un piede mancino più che raffinato che gli permette di saltare quasi sempre l’uomo, rientrare al centro e calciare in porta. Dimostrazione sono i gol realizzati in questa stagione con la Fiorentina, marcature spesso pesanti e decisive. Come movenze in campo può ricordare un giovanissimo Pato o il romanista El Shaarawy, giocatori bravi proprio nell’uno contro uno e nel creare superiorità numerica.
Nato con in braccio il pallone, quando il padre era ancora in giro per mezza Italia, Riccardo iniziava a muovere i primi passi, o meglio, a dare i primi calci al pallone. Catania, Juventus, Genoa e Torino sono le sue prime esperienze e da un paio d’anni la Fiorentina dove è considerato da molti uno dei prossimi prodotti in rampa di lancio del settore giovanile della Viola.
Ha ancora molto da migliorare, perfezionando alcuni movimenti offensivi che lo renderebbero micidiale, ma ha tutte le caratteristiche per essere il nuovo crack della squadra viola. Tra non molto la Fiorentina - dopo Bernardeschi e Chiesa - potrebbe assistere alla consacrazione di Riccardo Sottil.
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