MARCO POMPETTI - 22/05/2000 - ITALIA


di Alessandro Iacobelli

L’Abruzzo e Pescara. Due indizi fanno una prova. Nel 2012 Zeman aveva plasmato una formazione strepitosa con tre pedine da sogno: Insigne, Immobile e Verratti. Il centrocampo è una zona sempre prolifica nella terra del liquore Aurum.

A 6 anni di distanza il sodalizio biancoceleste ha cullato e sfornato un nuovo interessante talento. Il suo nome è Marco Pompetti. Nato il 22 maggio 2000, apre gli occhi e vede il delfino pronto ad accoglierlo. Il vivaio pescarese non perde l’occasione di godersi il talento puro del ragazzo.

La trafila nel settore giovanile non concede soste. Nella stagione 2016-2017 si comincia a fare sul serio. Pompetti inanella 17 gettoni nel campionato U17 suggellando il tutto con 3 reti messe a segno. Le prestazioni più che convincenti nel settore mediano invitano lo staff della Primavera abruzzese a chiamare Marco. Con la casacca del delfino gioca ancora 10 partite confermando le sue indubbie qualità.

Scoppia l’estate e la dirigenza dell’Inter chiama il Presidente Sebastiani per imbastire una trattativa. L’affare in realtà doveva riguardare soprattutto Mamadou Coulibaly, ma nell’incontro milanese spunta il profilo di Pompetti. L’accordo culmina con il suo trasferimento in nerazzurro.

In avvio serve un periodo di apprendistato, lontano dai propri affetti. Pompetti firma 7 presenze con l’ottima vetrina del Torneo di Viareggio in primo piano. Da titolare trascina i compagni al trionfo nella finale contro la Fiorentina. Il 7 febbraio 2018 bagna l’esordio con la Nazionale U18 nel match contro la Francia: nel corso della ripresa prende il posto di Rizzo Pinna e sigla il gol del pareggio allo scadere.



Mancino naturale, è un cecchino minaccioso sui calci piazzati. Annovera una inviabile capacità di leggere le fasi di gioco con una visione totale del campo. Preciso nelle verticalizzazioni lunghe, alla ricerca della punta o delle ali sulle corsie laterali. Deve guadagnare ancora sotto l’aspetto fisico, ma questa non è una spasmodica esigenza.

Nella storia del calcio non sono mancati direttori d’orchestra con la bacchetta mancina. Basti pensare al funambolico argentino Redondo. Marco Pompetti dall’Abruzzo è una promessa del centrocampo italiano. Freschezza per il serbatoio del calcio del nostro amato stivale.


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