FRANCIS ODINAKA UZOHO - 28/10/1998 - NIGERIA

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di Alberto Maresca - footballscouting.it

Alla fine del secolo scorso la Nazionale nigeriana sembrò poter dare un volto nuovo al Paese, con il raggiungimento degli ottavi di finale a USA ’94 e Francia ’98, guidata per mano da Jay-Jay Okocha, il solo africano inserito nella lista dei 100 giocatori più forti della storia, stilata da Pelè. Il calcio sembra essere l’asso nella manica di questo popolo. Se ne è accorto anche il Governo, pronto a promuovere e finanziare le attività sportive del Paese, fin dagli albori del Terzo Millennio, producendo così una generazione di calciatori che hanno garantito un posto fisso alla squadra di Abuja per le fasi finali delle ultime 5 edizioni dei Mondiali. 


La stessa generazione del portiere Francis Odinaka Uzoho, nato a Nwangele il 28 ottobre 1998, nello Stato di Imo, una delle zone più floride a livello calcistico, avendo già dato i propri natali l'ex Gunners e Inter Nkwankwo Kanu. La nuova Africa è un continente appetibile per gli investitori stranieri, in questo caso, qatarioti. Alcuni emissari dell’Aspire Academy, una sorta di college su modello americano di Doha, nota Uzoho in una manifestazione locale, ma per le sue doti prolifiche da punta centrale. Una potenza fisica straripante, che convince gli sceicchi a portarlo a soli 12 anni in Qatar. In Medio Oriente però Uzoho dimostra poca velocità, o meglio, una lentezza che non può dargli spazio in alcun reparto offensivo. 


Così, quasi per caso, in occasione di una manifestazione giovanile a Barcellona, si mette in luce come portiere dell’Aspire, attirando (e non poco) le attenzioni del Deportivo La Coruna, che decide di ingaggiarlo, grazie anche alle impressionanti prestazioni offerte al mondiale U17 negli Emirati Arabi, vinto con la Nigeria da imbattuto. Per questioni concernenti la giovane età, arriva in Galizia solo nel 2016, dove dimostra, per distacco, di essere il miglior portiere delle Juveniles. I 196 cm e l’attenzione che presta a ogni pallone che varca la propria area di rigore bastano per aggregarsi al Depor B in Segunda Divisiòn. Una stagione impressionante per Uzoho, che entra anche nelle grazie di Cristobal Parralo, tecnico della Prima squadra che lo fa debuttare, a soli 18 anni, in Liga contro l’Eibar. La partita termina a reti inviolate, ma saranno solamente 2 le apparizioni di Uzoho in maglia Branquizauis, complice anche la retrocessione della formazione poi affidata a Clarence Seedorf. 

In Nazionale però e già punto fermo del tecnico tedesco Gernot Rohr, che nel 2017 l’ha fatto esordire contro l’Argentina. Il CT ha trovato in lui l’erede ideale dell’eterno Vincent Enyeama, tanto da utilizzarlo da titolare nella spedizione russa del 2018. La prima gara contro la Croazia (poi finalista) è finita 2-0, un risultato che non ha trovato di certo Francis fra i suoi colpevoli (autogol di Etebo e un rigore dell’immenso Luka Modric). Ma a Volgograd - contro l'Islanda - è proprio lui il protagonista: insieme a Musa è protagonista di una performance senza errori che regala i primi 3 punti agli africani. 90 minuti dove si è imposto ai continui attacchi aerei dei nordeuropei, mostrando un’inaspettata efficacia nelle uscite sui calci d’angolo, con qualche pecca solo nei rinvii. Difetti migliorabili per il 19enne nigeriano, un giocatore con tutte le carte in regola per indossare, un giorno, la fascia di capitano, la stessa del suo idolo Enyeama


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