di Alberto Maresca - footballscouting.it
Perfino i più grandi campioni della Storia del calcio, a 14 anni, si limitavano a fare magie e mostrare talento nelle squadre giovanili. Discorso che non trova riscontri in Fernando Ovelar, che ha segnato il suo primo gol da professionista nella partita più importante di Paraguay - il derby di Asunciòn fra Cerro Porteo e Olimpia - ad appena 14 anni.
Ovelar potrebbe essere definito nipote d’arte. Infatti nonno Gèronimo si laureò campione delle Americhe con la nazionale paraguaya nel ’79. Intanto lui in patria viene chiamato "Mita’i" (ndr - bambino), vezzeggiativo in lingua guaranì affibbiatogli dai compagni di squadra data la giovane età.
Il 17 rossoblù fa della sua dote migliore l'accelerazione, ne è un esempio l'ormai memorabile rete nel Clàsico dove ha bruciato la marcatura avversaria e aver dato prova di gran temperamento, trovandosi al novantesimo minuto al posto giusto per lo "scavetto" vincente, servito in maniera ideale da Aguilar, che di anni ne recita più del doppio (30) dell'enfant prodige paraguaiano.
L’esordio contro il Club Atlètico 3F mise già in luce la personalità di Ovelar il quale adesso pare essersi guadagnato, a voler di popolo, il precoce ruolo di attaccante titolare del Ciclòn. Fernando Jubero, il tecnico iberico che l’ha lanciato tra i grandi, dovrà essere bravo a lavorare soprattutto sulle qualità fisiche e atletiche di Ovelar.
I 170cm del classe 2004 vanno tramutati in energia esplosiva per colmare lo stacco generazionale coi contendenti. Ma la classe e la grande personalità mostrata finora non può che far ben sperare.
I 170cm del classe 2004 vanno tramutati in energia esplosiva per colmare lo stacco generazionale coi contendenti. Ma la classe e la grande personalità mostrata finora non può che far ben sperare.
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