JONATHAN GONZALEZ - 13/04/1999 - USA/MESSICO

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di Alfonso infantino 

A Santa Rosa, in California, 19 anni fa nasceva un piccolo giocatore dalle grandi qualità: Jonathan Gonzalez, all’anagrafe, Jonathan Alexandre Gonzalez Mendoza. Centrocampista centrale, destro, alto 175 centimetri rapportati a 62 Kg.

Gonzalez è ad oggi alla sua seconda stagione consecutiva nel Monterrey (Primera Divisiòn messicana), prendendosi con autorità le chiavi del centrocampo. È quello che tocca più palloni di tutti in squadra, a volte troppi, dimenticando che in campo ci sono altri 10 compagni con cui dialogare. Infatti capita spesso che si presenti la possibilità di scaricare la palla verso un compagno più libero, ma lui solitamente tende a temporeggiare, portando palla o girandosi intorno. Atteggiamento irritabile e soprattutto rischioso.

Ma il giovane 19enne possiede anche qualità. Gioca con l'atteggiamento di un calciatore maturo. A 15 anni ha giocato 3 match con gli Stati Uniti U17 e da quest’anno anche con la maglia dell'U21 messicana per via della naturalizzazione, che gli ha permesso di ottenere il doppio passaporto. Quando gioca con la maglia del Messico non mancano gli osservatori in tribuna, tant'è che il suo nome è già finito sui taccuini di alcuni club europei, disposti a portarlo nel calcio che conta.



Abile a servire con qualità gli attaccanti o chi gioca davanti a lui in verticale o con lanci lunghi sulle fasce. In sporadiche circostanze, Gonzalez ha giocato anche come trequartista, in un centrocampo a rombo, ruolo che ricopre di rado per via della bassa statura che lo induce ad essere sempre vertice basso del rombo. Il regista davanti alla difesa, è il ruolo più congeniale per le sue caratteristiche fisiche e tecniche.

Per affermarsi maggiormente nel mondo del calcio, Gonzalez deve evitare la supponenza in certi momenti della gara,  che consentono alla squadra avversaria di schierarsi e chiudere tutti i varchi. In questo, servire un compagno, diventa sempre più difficile. Velocizzare i tempi di gioco ridurrebbe il rischio di cadere nella trappola del fuorigioco.

Un’altra cosa che manca a Gonzalez, per avvicinarsi alla maturità, è sicuramente il gol. Non prova mai a tirare dalla distanza, preferendo servire un compagno: assumersi la responsabilità in questi casi è opportuno, se non prioritario.

Nel calcio attuale il regista deve essere totale: avere un piede educato nel servire i compagni e pronto  a cercare la conclusione dalla distanza. Un gol da lontano, a volte, può rompere l’equilibrio di una gara.


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