MARCO SPINA - 25/01/2000 - ITALIA


©Foto SPAL - Isabella Gandolfi
di Alessandro Iacobelli  

A Mileto è nato un gioiellino. Stiamo delirando? Assolutamente no. Marco Spina sfodera stigmate da predestinato. Fantasia al potere! Questo il grido accorato di tifosi e appassionati. Il calcio italiano vuole tornare all’esaltazione di questi valori che, forse, non vengono sottolineati mai abbastanza.

Marco nasconde nel suo cilindro un’arma letale: il piede mancino, ma anche il destro non è da meno. Osservare le gesta del padre è stato solo l’inizio di un percorso lungo e variegato. Il profondo sud presenta tante piazza calde e prestigiose. Una di queste è senza dubbio Reggio Calabria. Diverse stagione in Serie A per la Reggina, con interpreti illustri sulla trequarti: Pirlo, Cozza e Nakamura. Sei anni all’ombra dello stadio “Granillo” bastano per spiccare il volo. Gli osservatori della Virtus Entella lo notano. Due stagioni con la casacca biancoceleste, tra U17 e U19, molto utili per capire meglio il mondo di questo meraviglioso sport. 



©Foto SPAL - Isabella Gandolfi

Dall’Emilia Romagna alla Liguria, Spina passa dall’Entella alla SPAL. Mister Cottafava - ex giocatore di Treviso e Lecce - non ha paura di lanciarlo tra i titolari. Numeri ottimi in questa annata: 25 presenze (1878 minuti totali) con 11 reti messe a referto tra campionato Primavera, Coppa Italia di categoria e Viareggio Cup. Prestazioni che hanno convinto Leonardo Semplici a portarlo in panchina con sé per le sfide contro Torino, Atalanta e Fiorentina della massima serie.  

Fisicamente brevilineo con baricentro basso. Peculiarità ideali per una pedina sgusciante e imprevedibile per le difese avversarie. Preferibilmente da trequartista, all’occorrenza anche da seconda punta partendo dal versante sinistro dell'attacco.

Vedremo dove arriverà il ragazzo. Lasciamo scorrere il tempo, senza eccessive pressioni. La stoffa di Marco Spina è sicuramente pregiata.

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