Embed from Getty Images
di Alessandro Iacobelli
Skriniar, De Vrij e… Pirola. Sì, un giorno ci sarà anche lui tra i centrali difensivi nerazzurri. Il buongiorno si vede dal mattino e, considerando l’estate da autentico protagonista anche in Prima squadra, il buon Lorenzo sembra avere le stimmate del predestinato. Antonio Conte lo sa bene. La torre classe 2002, per ora, completerà il processo di apprendistato nella formazione Primavera.
di Alessandro Iacobelli
Skriniar, De Vrij e… Pirola. Sì, un giorno ci sarà anche lui tra i centrali difensivi nerazzurri. Il buongiorno si vede dal mattino e, considerando l’estate da autentico protagonista anche in Prima squadra, il buon Lorenzo sembra avere le stimmate del predestinato. Antonio Conte lo sa bene. La torre classe 2002, per ora, completerà il processo di apprendistato nella formazione Primavera.
Nato a Carate Brianza, in una famiglia perdutamente innamorata della sfera che rotola, è già sui taccuini di mezza Europa. Lui, partito dai pulcini della Casatese, non si scompone. Altre tappe nel Missaglia e con la maglia della Cosov Villasanta. Tanta gavetta, sempre a braccetto con il fratello Carlo (ora guardiano dei pali nelle giovanili del Torino).
La vita di Lorenzo cambia nel 2015. Osservatori nerazzurri lo notano in un torneo e testano le sue qualità in una serie di provini. Le cose vanno piuttosto bene e lo staff meneghino strappa Pirola alla agguerritissima concorrenza del Como. Nel vivaio del biscione conquista subito il posto da titolare. Nella scorsa stagione si erge a colonna della retroguardia dell’U17. Lo scudetto, nell’epilogo contro la Roma, è la naturale conseguenza di un percorso esaltante. Lorenzo si toglie pure lo sfizio di siglare una rete, nelle 17 presenze totalizzate.
Il commissario tecnico della Nazionale di categoria, Carmine Nunziata, lo chiama per il contingente azzurro. L’Europeo è un’ottima vetrina con il giovane stopper che si lascia apprezzare con l’aggiunta del gol alla Spagna.
Statuario e longilineo. 186 cm ben distribuiti. Difensore centrale ideale sia per una linea a tre, sia per una disposizione a quattro. Mancino naturale, deve e può migliorare l’utilizzo del piede destro. Ampi margini di perfezionamento anche per quanto concerne la tecnica individuale in fase di impostazione. Coriaceo e lottatore nel gioco d’anticipo e nell’uno contro uno. Marcatore rude ma, al tempo stesso, lucido e pulito.
Somiglianze? Prendiamo come brillanti esempi Romagnoli e Chiellini. Lorenzo Pirola: da Carate Brianza a San Siro. Il sogno è appena iniziato.
Embed from Getty Images
La vita di Lorenzo cambia nel 2015. Osservatori nerazzurri lo notano in un torneo e testano le sue qualità in una serie di provini. Le cose vanno piuttosto bene e lo staff meneghino strappa Pirola alla agguerritissima concorrenza del Como. Nel vivaio del biscione conquista subito il posto da titolare. Nella scorsa stagione si erge a colonna della retroguardia dell’U17. Lo scudetto, nell’epilogo contro la Roma, è la naturale conseguenza di un percorso esaltante. Lorenzo si toglie pure lo sfizio di siglare una rete, nelle 17 presenze totalizzate.
Il commissario tecnico della Nazionale di categoria, Carmine Nunziata, lo chiama per il contingente azzurro. L’Europeo è un’ottima vetrina con il giovane stopper che si lascia apprezzare con l’aggiunta del gol alla Spagna.
Statuario e longilineo. 186 cm ben distribuiti. Difensore centrale ideale sia per una linea a tre, sia per una disposizione a quattro. Mancino naturale, deve e può migliorare l’utilizzo del piede destro. Ampi margini di perfezionamento anche per quanto concerne la tecnica individuale in fase di impostazione. Coriaceo e lottatore nel gioco d’anticipo e nell’uno contro uno. Marcatore rude ma, al tempo stesso, lucido e pulito.
Somiglianze? Prendiamo come brillanti esempi Romagnoli e Chiellini. Lorenzo Pirola: da Carate Brianza a San Siro. Il sogno è appena iniziato.
Commenti
Posta un commento
Qui anche tu puoi dire la tua!