SALVATORE ELIA - 30/06/1999 - ITALIA


di Francesco Fedele - footballscouting.it

Crescere nel settore giovanile dell’Atalanta vuol dire tante cose, racchiuse nel talento, la conditio sine qua non per mettersi in mostra in un contesto livellato decisamente verso l’alto rispetto alla media italiana. Zingonia è un’eccezione, speriamo ancora per poco: non conta quanto si è alti, non conta la massa muscolare, non è il fisico il primo tassello per plasmare il calciatore del futuro, bensì la tecnica, il saper dare del tu al pallone.

Salvatore Elia è uno dei tanti riferimenti possibili e, con i suoi vent’anni di età, ha raccolto gli insegnamenti ricevuti in tanti anni di Dea e li ha messi in atto al Sud, precisamente alla Juve Stabia. Nato a Prato, la Campania è stata una scelta professionale, tecnica e di cuore, dato che il padre Firmino è napoletano e una parte della famiglia risiede quindi all’ombra del Vesuvio. La prima stagione tra i professionisti (2018/19) arrivata dopo aver comunque assaggiato la Serie A con Gasperini, è nata tra tante aspettative e qualche (fisiologica) incertezza. Il calcio dei grandi è un’altra cosa, si sa, e quanto di buono fatto nel settore giovanile non resta che un biglietto da visita.

Castellammare è una piazza passionale, chiaramente meridionale, che dopo la retrocessione del 2013/2014 aspettava di ritornare in Serie B. La Juve Stabia partiva, presumibilmente, con aspettative diverse, quantomeno non da primo posto, ma un’incantevole realtà ha superato le premesse, con la squadra che ha vinto il Girone C ed è tornata nella nostra seconda divisione. Prima esperienza tra i professionisti, come dicevamo, e un campionato con pressioni man mano sempre maggiori: per Elia il gioco si è fatto duro, ma il classe ’99 ha dimostrato di saperci fare.


Nel corso degli anni, in un’evoluzione che parte quindi dalle stagioni con l’Atalanta, ha ridotto il numero di reti ma mantenuto un’asticella costantemente alta per quanto riguarda i passaggi decisivi per i compagni. All’impeto di un gol ha dimostrato di preferire l’eleganza di un assist (che, nella scorsa annata, sono stati 6). 

Fabio Caserta ha dimostrato di credere considerevolmente in questo ragazzo (sono poche, infatti, le partite nelle quali non è sceso in campo) ed è stato ripagato da prestazioni caratterizzate da un costante e apprezzabile miglioramento. L’ambientamento iniziale, tanto in campo come fuori, data la lontananza di casa, ha lasciato spazio ad un’invidiabile personalità, che gli ha permesso di reggere l’urto con la tensione.

Esplosivo, agile, rapido, ma anche tecnico ed estroso: una pura ala d’attacco, in grado di giocare sia sulla fascia destra che sinistra. Caratteristiche, queste, che abbinate all’attitudine prima raccontata, hanno trainato la Juve Stabia verso la richiesta di rinnovo del prestito, con l’Atalanta che ha acconsentito e che ora valuterà il ragazzo in un contesto sicuramente più competitivo come la Serie B.

Migliorare con costanza e in corso d’opera non è mai facile, Salvatore Elia ha dimostrato di esserne capace: per lui, adesso, è pronto l’esame cadetteria.

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