RICCARDO CALAFIORI - 19/05/2002 - ITALIA


di Lorenzo Petrucci

Più forte dell’infortunio. Quando la voglia di emergere, di realizzare il sogno di diventare un calciatore professionista, è superiore a quella di un infortunio allora vuol dire che di determinazione ce n’è davvero tanta.

È il caso di Riccardo Calafiori, il giovane difensore della Roma Primavera un anno fa nella partita di Youth League contro il Viktoria Plzen, è stato vittima di un grave infortunio con la rottura di tutti i legamenti del ginocchio sinistro, dei menischi e della capsula articolare e il rischio di interrompere prematuramente la carriera. Un’operazione e una diagnosi che avrebbe potuto fermare molti ma non lui.

Superato l’infortunio si è rimesso a lavoro ed è notizia proprio di questi giorni l’importante riconoscimento da parte del The Guardian classificandolo, assieme ad altri soli tre italiani (Sebastiano Esposito dell’Inter e Manuel Gasparini dell’Udinese) tra i migliori 60 talenti nati nel 2002.
In molti della prima squadra gli sono stati vicino fin dall’incidente, in particolare Dzeko dedicandogli un gol mostrando una maglia con il suo nome e De Rossi con messaggi di incoraggiamento e visite frequenti.

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Per le caratteristiche tecniche ricorda un altro calciatore di proprietà della Roma: Kolarov. Terzino sinistro di spinta e all’occorrenza anche schierabile come laterale in una difesa a tre, alto 1,90 cm circa e con un fisico già strutturato, Riccardo è molto apprezzato a Trigoria. Già prima dell’infortunio che lo ha tenuto ai box per cinque mesi veniva spesso aggregato agli allenamenti infrasettimanali con la Prima squadra.

Nato a Roma si appresta a seguire le orme di Totti e De Rossi o dei più recenti Florenzi e Lorenzo Pellegrini, cresciuti con i colori giallorossi addosso fino alla Serie A.

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