SAMUEL GIOVANE - 28/03/2003 - ITALIA

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di Alessandro Iacobelli

Giovane e forte. Il primo, però, non è un aggettivo. Stiamo parlando del prodigio Samuel Giovane. Classe 2003, nativo di Ravenna, centrocampista già completo e con margini di miglioramento ancora inesplorati.

L’Atalanta non poteva lasciarselo scappare. Ancora adolescente, infatti, il buon Samuel saluta la famiglia romagnola e si trasferisce in Lombardia. La debacle societaria del Cesena offre allo staff scouting della Dea una chance da prendere al volo. La famiglia, speranzosa, resta a Bagno di Ravenna. Una scelta azzeccata, perché il vivaio nerazzurro è una cosa seria


Samuel domina la linea mediana nell’U17 guidata da mister Giovanni Bosi. Gioca spesso sotto età. Il suo limpido talento, infatti, non si lascia intimorire da "colleghi" più grandi sul piano fisico e anagrafico. Tatticamente parlando siamo di fronte ad una mezzala vivace dalle svariate peculiarità. Il tocco della sfera, con il mancino, è fatato e gonfio di classe cristallina. Lotta e pressa sui diretti avversari ma, in fase di transizione positiva, non rinuncia ad attaccare lo spazio. Fosforo, dinamismo e qualità



La conformazione fisica è abbastanza massiccia con notevoli vantaggi nei contrasti e nelle chiusure in fase di non possesso. A soli 16 anni il viale della maturazione è ancora lunghissimo. Ricorda in pillole il francese Rabiot, ex PSG, appena sbarcato alla Juventus.

La cantéra della Nazionale italiana lo conosce molto bene. Il CT dell’U17 Nunziata lo ha lanciato negli Europei in Irlanda. Giovane ha premiato la scelta con la rete del 3-1 finale sulla Germania. Il suo entusiasmo è alle stelle. Il calcio italiano, dunque, lo aspetta per un domani roseo. 


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