WILFRIED GNONTO - 05/11/2003 - ITALIA/COSTA D'AVORIO

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di Alessandro Iacobelli

Quando parte, non lo prendi più. Concetto chiaro, ma per i giovani difensori del pianeta pallonaro sta diventando un incubo. Wilfried Gnonto, al tramonto dell’adolescenza, è sulla bocca di tutti. Un furetto con un grado di futuribilità talmente elevato da non riuscire a valutarlo con misure certe.

Wilfried, detto scherzosamente "Willy", nasce a Verbania nel novembre del 2003. Le radici parlano una duplice lingua: italiano e ivoriano. I genitori africani si sono accorti fin da subito del potenziale campioncino. La maglia nerazzurra entra nella vita del giovane dalla notte dei tempi. Willy infatti gioca nell’Inter dagli anni dei pulcini. La corsa sul manto erboso è infinita ed oggi Gnonto si scatena nel vivaio meneghino e nelle selezioni della Nazionale italiana.

Proprio in questi giorni la compagine U17 azzurra, guidata dal CT Carmine Nunziata, sta disputando la rassegna Mondiale in Brasile con Gnonto protagonista assoluto (a sorpresa, dopo il dietrofront di Esposito) del torneo. Gol, assist e tanto altro. Un repertorio tutto da scoprire e analizzare. 




In un 4-3-3 è in prospettiva devastante. Posizionatelo come esterno sinistro, con licenza di offendere e avrete una spina pronta a colpire il fianco avversario. A tratti impossibile da marcare nel dribbling. Dotato di una buona visione di gioco nello stretto e nella fornitura di suggerimenti ai compagni di reparto. Sotto porta non scherza affatto. Freddezza, lucidità e precisione completano un bagaglio tecnico da top-player.

Destro naturale con discreti colpi partiti anche dal piede mancino. Il suo scatto bruciante rende la vita molto ardua ai diretti marcatori. Può e deve migliorare in diversi aspetti, ma il tempo è certamente dalla sua parte. Lo sviluppo fisico è ancora in pieno svolgimento. Il baricentro basso, però, lo rende ancor più sgusciante e sorprendente.

L’Inter vuole blindarlo per il futuro. Le grandi di tutta Europa sarebbero pronte a fare follie per "scipparlo" alla concorrenza. Per adesso lasciamo la parola al campo. Il nuovo Samuel Eto’o? Buona fortuna Willy!


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