MAARTEN VANDEVOORDT - 26/02/2002 - BELGIO

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di Alfonso Infantino

Ci sono diversi Maarten a calcare un campo di calcio: tra i più famosi l’ex romanista Stekelenburg (ora all’Ajax, avversaria proprio dei giallorossi in UEL) o l’atalantino De Roon. Entrambi olandesi. C’è anche un Maarten belga che condivide lo stesso ruolo di Stekelenburg: Vandevoordt. Un portiere di chiare origini olandesi. Lo si evince dalla doppia "o" e il prefisso Van. Nel caso di Vandevoordt, ci sono entrambe queste caratteristiche. Per Vandevoordt il tutto si spiega dalla sua città natale: Sint-Truiden, cittadina belga non distante dalla frontiera Orange.

Il giovane portiere - classe 2002 - è venuto alla luce 19 anni fa, di 190 centimetri di altezza, che in patria è sovente accostato al madridista Courtois. Con lui condivide però esclusivamente la stazza. Unica analogia tra i due, essendo diversi sia tecnicamente, sia fisicamente. Maarten è molto snello ed è molto reattivo tra i pali, malgrado la giovane età. Deve migliorare di più nella gestione del pallone con i piedi, prerogativa essenziale nel calcio moderno.

Vandevoordt sin da piccolo è stato dirottato in porta: non sei bravo con i piedi? Finisci in porta. È questo quello che toccava a chi non se la cavava troppo bene con i piedi, ma grazie alla sua altezza e la sua agilità il percorso è stato naturale. In nazionale - dall'U15 all'U19 - ad oggi vanta 28 presenze. Non ha ancora esordito nel Belgio U21, ma si mormora già che sia nel mirino della nazionale maggiore: il commissario tecnico Roberto Martinez lo pressa e insiste per averlo presto. 

Il 19enne di Sint-Truiden dice di ispirarsi ad un altro connazionale: Preud’Homme. L’ex tecnico di Twente e Bruges è stato uno dei migliori portieri degli anni 90 e Vandevoordt è cresciuto col suo mito, malgrado si mostra ancora un po’ grezzo in alcuni concetti cardini del ruolo: non sempre impeccabile nelle uscite alte come il suo modello Preud’Homme..

Il calcio italiano ha avuto modo di apprezzare Vandevoordt, in occasione di Napoli-Genk 4-0 ai gironi della Champions League 2019/20. Il giovane - allora 17enne - andò vicino a neutralizzare il rigore del connazionale Mertens. Quest’ultimo gli regalò poi la maglia autografata a fine match, nonostante il pesante ko.


Nella rosa del Genk dal 1 luglio 2019, gli è stato rinnovato il contratto fino a giugno 2023, ma ha già degli estimatori. Tra questi la Roma, che lo ha osservato da vicino proprio contro i partenopei allo stadio Diego Armando Maradona. Ma c’è anche il Manchester United di Solskjaer il quale, oltre a condividerne il giorno di nascita (26 febbraio), ha individuato il giovane portiere belga per il dopo De Gea, nel caso lo spagnolo decidesse di andare via dall'Old Trafford.

Con Vandevoordt, il Genk conferma il suo ottimo lavoro di scouting (Koulibaly è solo un esempio) e non ci sarà da stupirsi se tra qualche anno ruberà la scena internazionale come altri suoi connazionali. È sul taccuino di molti club e ha tutto per spodestare Courtois dalla porta della nazionale maggiore del Belgio nei prossimi anni. C’è da scommetterci.

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