RAUL PRESCOLI MORO - 05/12/2002 - SPAGNA

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di Lorenzo Petrucci

La Lazio è pronta a ritornare ad essere uno dei migliori settori giovanili del nostro Paese. Dopo aver vinto negli anni passati coppe Italia e campionati, l’opera di rifondazione del settore giovanile biancoceleste si trova a buon punto con numerosi giovani e giovanissimi talenti che promettono bene, per le fortune del club del presidente Lotito. Uno di questi è sicuramente Raùl Prescoli Moro, classe 2002, elemento della Primavera di mister Menichini che in pochi mesi dal suo arrivo sta mostrando qualità notevoli.


Spagnolo di Abrera (in Catalogna), è cresciuto nel Gimnastic Manresa per poi passare nel 2017 all’Espanyol, prima di essere notato l’anno successivo dal Barcellona. Nella Masia è stato a lungo considerato uno degli elementi di maggiore prospetto, prima che il pressing di Tare ne facilitasse il suo approdo nella Lazio. L’esborso economico è stato di circa 8 milioni (il terzo più caro nella finestra del mercato estivo 2019) e un contratto che lo lega ai biancocelesti fino al 2022.

L’inizio con la Lazio è stato però in salita, dato che Menichini non lo ha potuto avere a disposizione per diverso tempo a causa del ritardo nel transfer dalla Spagna. Per lui quindi, solo la possibilità di mettersi in mostra in amichevole e mai in gare ufficiali.

L'atteso debutto è arrivato in una partita non di poco conto, il 23 novembre, nel derby contro la Roma, uscendo però dopo 15’ minuti per infortunio. La sfortuna, però, l'ha presto abbandonata. Infatti dal suo rientro in campo contro il Torino, non si è più fermato andando anche a segno contro il Napoli, per il suo primo gol in maglia biancazzurra. 


Attaccante esterno, fa dell’estro, del dribbling e della rapidità le sue armi principali. Destro naturale, è abile nell’uno contro uno, cercando e creando spesso superiorità numerica. Simone Inzaghi lo tiene molto in considerazione tanto da chiamarlo in Prima squadra per partite e allenamenti infrasettimanali. 

Anche nel giro della Nazionale spagnola U18, in patria è considerato uno dei migliori talenti della sua generazione e la Lazio non può che non esserne, fino a qui, soddisfatta.

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