RAYAN CHERKI - 17/08/2003 - FRANCIA

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di Alessandro Iacobelli

La scuola e il calcio. L’adolescenza dipinta dal tappeto e da un pallone. Il destino di Mathis Rayan Cherki è simile a quello di molti altri ragazzi in giro per il mondo.

Nato nell’agosto del 2003 nel minuto borgo di Pusignan, riempie il suo cuore fin da subito con una sfera che rotola. In principio fu AS Saint-Priest, dove Rayan muove i primissimi passi da calciatore. Fatica, sacrifici e rinunce fino al 2010. La Francia sportiva si sta rifondando dopo un Mondiale a dir poco fallimentare. Dai vertici federali arriva il perentorio ordine di puntare sui giovani emergenti. L’Olympique Lione, una delle comprovate big transalpine, lo nota e ne riconosce l’inestimabile valore tecnico. Ancora bimbo, Cherki inizia ad inseguire il suo grande sogno nel cassetto.

Sul suo conto potremmo snocciolare fior di dati ma, a volte, basta anche un solo dettaglio per giungere al punto cardine. Mister Rudi Garcia ha avuto il coraggio di lanciarlo in campo nel turno di Coupe de France. Il Nantes viene spazzato via proprio dal gioiellino Mathis. Una doppietta e due assist trasformano il ragazzino in una star in scala.

In Youth League, con la compagine U19 del Lione, ormai è un piccolo genio: 4 reti in 3 apparizioni non possono passare inosservate. Cosi sarà, perché lo scorso novembre Garcia gli ha concesso il fantasmagorico palcoscenico della Champions League. Pochi minuti per dare il benvenuto ad una stella in erba.




Rayan diverte il pubblico e si diverte a sua volta. Punta il diretto avversario senza paura, tenta dribbling d’alta scuola con risultati quasi sempre eccellenti. Usa il destro ed il mancino senza imbarazzi o tentennamenti. Rapido e mai superficiale nei gesti con il pallone tra i piedi. Segna e sforna assist ai propri compagni.

Trequartista, seconda punta o ala? Illumina ovunque. Certamente un predestinato. SI avvicina, con alcune differenze, all’argentino Di Maria. Mathis Rayan Cherki: il diamante di Pusignan.


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