ALESSANDRO CORTINOVIS - 25/01/2001 - ITALIA

Embed from Getty Images 
di Alessandro Iacobelli

Classe pura. L’estetismo che latita da troppi anni nel panorama calcistico dello stivale potrebbe, forse per davvero stavolta, tornare a luccicare sul rettangolo verde. Alessandro Cortinovis è un artista. Giovane certo, anzi giovanissimo.

Il riccioluto fantasista è stato baciato da una grazia divina ineccepibile: nascere a Bergamo. A Zingonia non potevano lasciarsi scappare un autentico predestinato. Anno di grazia 2001. Il buon Alessandro, ancora bambino, fa sobbalzare sulla sedia osservatori di mezza Italia. Al bancone c’è la fila ma, come ampiamente prevedibile, i più lesti si dimostrano i responsabili della Dea.

Si parte dalla scuola calcio della Polisportiva Monterosso, ma lui fin dal principio non ha bisogno di imparare le basi del mestiere. Arriviamo così al 2016 quando Cortinovis fa letteralmente impallidire addirittura i talenti del Barcellona nella cornice del Memorial “Gaetano Scirea”. Le porte delle formazioni della Nazionale giovanile, dunque, si aprono senza esitazioni.

Poco dopo si rincorrono voci di un corteggiamento juventino. I nerazzurri bergamaschi rispondono per le rime: "No grazie, c’è un certo Gasperini che lo aspetta tra i grandi". L’apprendistato procede spedito, grazie alla supervisione di maestri lungimiranti.

Ormai è il nome su cui tutti sono pronti a scommettere. Nella Primavera di mister Brambilla, Alessandro si inserisce in una giostra che gira a ritmi vorticosi. Ora, dopo mesi trascorsi tra lockdown ed esigenze certamente più impellenti del calcio, si riparte. Questa per lui può e deve essere la stagione della fioritura.

Sarà numero 10 e capitano dell’U19 atalantina. Sulla trequarti vede cose non banali. Testa alta, passo felpato, tocco di sfera che esortiamo a visionare con cura. Assist decisivi e suggerimenti filtranti firmano il suo identikit. Il ragazzo, però, non si risparmia neppure nella rincorsa verso i diretti avversari nella loro fase di impostazione.



In cosa deve migliorare? Certamente scontato puntare i fari sulla stazza fisica. Doveroso è un potenziamento ulteriore, ma senza esagerare. Il talento va coltivato, anche dimostrando piena continuità di rendimento nell’arco di un match intero. I funamboli son così: talvolta indolenti, ma quando si accendono… Sublime in terza linea, magari un giorno potrà pure arretrare fungendo da regista o da intermedio di centrocampo.

Cortinovis ha saputo mettersi in ottima luce anche in Nazionale. Dall’U15 fino all'U19 con 52 gettoni e 5 reti. Un bigliettino da visita niente male. Il ragazzo c’è, spinge e non rallenta. Ad maiora. Il futuro è nelle sue mani.


Commenti