TOMMASO MILANESE - 31/07/2002 - ITALIA

di Alessandro Iacobelli

Tommaso Milanese: l’uomo assist. Esordire in Prima squadra, per l’esattezza nel corso di un match di Europa League, e fornire a Pedro (scusate se è poco) un invito a nozze per siglare un gol. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla programmazione di un vivaio serio e soprattutto alla volontà di un allenatore lungimirante che strizza l’occhio al calcio estetico come Paulo Fonseca.

Nel 2016, quando un timido ed impacciato Milanese giungeva alla corte giallorossa, forse nessuno avrebbe mai immaginato determinati risvolti nel futuro. Sì perché il viaggio del nostro Tommaso parte da lontano, nel tempo e nei luoghi. In principio fu il Sud e il Salento. Il 31 luglio 2002 nasce a Galatina. Venire alla luce in questa zona dello stivale fa rima con miti assoluti come Conte, Moriero e… Fabrizio Miccoli.

Il "Romario del Salento" gestisce infatti una scuola calcio dove accoglie tanti piccoli aspiranti campioncini in erba tra cui, appunto, lo stesso Milanese. Passano gli anni e la fantasia del ragazzo non passa inosservata. Lo stesso Miccoli (con lo zampino del dirigente Pantaleo Corvino) si prodiga a dovere per segnalarlo ad un certo Bruno Conti. L’ex bandiera dalla classe sopraffina della Roma ricopre proprio il ruolo di scopritore di nuove leve in giro per l’Italia. Il profilo proveniente dal cuore del Meridione convince. Il matrimonio si celebra quindi nel 2016.

Tommaso completa più che degnamente la trafila nel vivaio capitolino. Ormai è pronto per entrare in pianta stabile nella Primavera di mister De Rossi e, di tanto in tanto, anche nelle rotazioni della Prima squadra. Le reti siglate ai danni di Juventus e Lazio convincono anche eventuali opinioni dubbiose o scettiche. Il diamante è ancora grezzo ma potrà certamente luccicare un domani.

Dotato di una conformazione corporea normolinea, con baricentro leggermente basso, dovrà porre in essere un oculato processo di ulteriore sviluppo muscolare. Alto 1,73 m fa della rapidità nelle movenze la sua dote di maggior spicco. Tecnica di base elevata e continua in vari frangenti di un match. Ricorre preferibilmente il piede destro. Agisce in primis come trequartista, dietro una o eventualmente due punte, mettendo sul piatto le suddette doti da rifinitore. In caso di necessità adattabile anche da intermedio di centrocampo. Rapido ed intelligente nei tempi di inserimento dalle retrovie con vista porta. Più che discrete pure le sue capacità balistiche dalla media distanza.

È sostanzialmente il prototipo del numero 10 ideale. Nel calcio di oggi, però, il ruolo del trequartista assume connotati differenti rispetto al passato. Consigliamo dunque agli allenatori, che guideranno Tommaso in questa splendida avventura nel calcio dei grandi, di non snaturarne qualità e spirito di inventiva. Fare paragoni in tal caso è molto arduo. Auguriamo semplicemente al gioiellino giallorosso di rivivere, anche solo in parte, le orme del simbolo romanista per eccellenza: sua maestà Francesco Totti.

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