LUCA OYEN - 14/03/2003 - BELGIO

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di Anthony Cervoni

Luca Oyen, classe 2003 è uno degli ultimi talenti che sta incantando il Belgio, ma anche tutta Europa. Nato in Inghilterra da genitori belgi il giocatore è tornato in patria in giovane età ed ha cominciato a giocare nelle giovanili del Genk a partire dal 2008-2009.

Luca è figlio dell’ex calciatore Davy Oyen, ex terzino sinistro del Nottingham Forest e della nazionale belga. Il calciatore nativo di Nottingham, gioca come centrocampista nella Prima squadra del Genk e si sta prendendo sempre più la scena dato che, a soli 18 anni, vanta già 16 partite con la maglia della squadra dei "Puffi" esordendo ad inizio campionato nella vittoria contro il Zulte Waregem.

Luca Oyen è una mezzala sinistra che spesso accentrandosi ricopre anche il ruolo di trequartista andando a giocare dietro la punta. Veloce e bravo tecnicamente, ama partire palla al piede dribblando spesso l'avversario come quando nel 2019 ha mandato in tilt interamente la difesa del Napoli Primavera con il suo Genk in una gara del torneo della Youth League. 

Il suo pregio: gioca egregiamente con entrambi i piedi ed è proprio grazie a questa dote che mette spesso i compagni davanti alla porta con una facilità disarmante. Ha una sfrontatezza come pochi visto che ha cominciato a bruciare le tappe fin dal primo contratto professionistico firmato da piccolo. Luca ha un carattere forte e non ha paura di nulla, soprattutto del pallone, visto che i suoi compagni si affidano spesso a lui in campo per rischiare la giocata

Dovrebbe migliorare fisicamente visto il fisico asciutto e i 64 kg addosso e anche visto che spesso viene impiegato nel ruolo di mezz'ala di centrocampo, un ruolo dispendioso, ma che potrebbe dargli molte soddisfazioni in futuro. C'è chi lo paragona al suo connazionale Kevin De Bruyne. Paragone sicuramente azzardato, ma che il Genk spera un giorno sia quello giusto, per le fortune del club. 

Ph. dal profilo Instagram luca_oyen24

Il ragazzo può migliorare tanto ed aspirare a campionati e traguardi più prestigiosi vista la stoffa, ma servirà anche la testa, quella che purtroppo non hanno tenuto ben salda sulle spalle gente come Thauvin, Ocampos o Menez, giocatori dalla classe sopraffina ma fragili mentalmente.

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