LE COORDINATE DELLA FELICITA’



di Cesidio Colantonio

"… di quei ragazzi a metà del guado pochissimo importa a tutti. Quindi occuparsene è già una scelta di campo. [cit. Gianni Mura - Promesse del Calcio]"

Il talento è l’audacia, lo spirito libero, le idee ampie. Il talento è sempre consapevole della propria abbondanza e non si tira indietro quando c’è da condividere. La gioventù è capacità di sognare.

Diceva Gabriel Garcia Marquez: “non è vero che le persone smettono di inseguire i sogni perché invecchiano. Diventano vecchie perché smettono di farlo”. A mantenerci giovani anche in età avanzata sono sempre i sogni che si trasformano in speranze, disillusioni, progetti, idee ardite, creatività, gioco, curiosità per le cose concrete e per quelle immateriali.

L’importanza del talento, del singolo è e deve rimanere enorme. Ogni tentativo di collettivizzare eccessivamente il gioco va combattuto. Alla fine la personalità del giovane calciatore deve venire fuori e fornire con fantasia, passione e motivazione la soluzione vincente. La motivazione è sempre diversa. Per poter motivare dobbiamo comprendere: il metodo per farlo è chiedere. E del resto il fascino del calcio è il fascino del talentuoso.

Il calcio, essendo un gioco affascinante e creativo ha qualcosa a che fare con l’arte. Ed una volta rispettati entro certi limiti, certi canoni tecnici, l’arte deve essere lasciata libera di esprimersi se si vuole davvero segnalare come tale. Un abito mentale di cui oggi si tende a volte a smarrirne persino la memoria in un sistema che fa si che i talenti naturali vengano mortificati da schemi e vecchi dettati rigidi o imprigionati in una disciplina tattica troppo fiscale.

Per chi sa capirlo, il calcio rimane però il gioco più stimolante che sia mai stato inventato, uno spazio verde, lindo, profumato, dominato dalla fantasia, dalla generosità, dalla passione, dallo spirito di gruppo, dallo spirito di squadra, dall’intelligenza. È per questo che tanti, una moltitudine, vestiti da calcio, l’antica passione condivisa lo amano a volte troppo…

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