MATIAS SOULÉ - 15/04/2003 - ARGENTINA (II° YJC)

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di Lorenzo Bizzego - Vincitore II° Young Journalist Contest

Sarà il nuovo Messi o il nuovo Di Maria? Ricorda Dybala! Ma forse no, è solo Soulé, Matías Soulé Malvano, un ragazzo nato a Mar del Plata in Argentina il giorno 15 aprile dell’anno 2003, attualmente calciatore della Primavera della Juventus, che a soli sedici anni lascia la sua terra per approdare nel calcio italiano, in seguito alle frizioni con il suo ex club, il Velez Sarsfield, club con sede nella città di Buenos Aires, nel barrio di Liniers e che milita nel campionato argentino di Primera 
División.

La fine del rapporto con "el Fortín" termina nel peggiore dei modi: nel momento in cui Matias decide di non voler firmare il suo primo contratto da professionista con il club, si scatena contro di lui una campagna di minacce e insulti sui social, che inducono il giocatore a lasciare l’Argentina ed emigrare verso l’Europa, nella quale erano pronte ad accoglierlo i top club del continente, che già dai tempi in cui Matias debuttò con la Nazionale U16 dell’Argentina, iniziarono ad annotare il suo nome tra le righe delle proprie agende di mercato.

Soulé alla fine sceglierà la Juventus, squadra detentrice del Campionato Italiano 2019/20 nella quale
 viene inserito inizialmente nell’U17, per poi essere spostato definitivamente, dalla stagione successiva - l'attuale - con la Primavera bianconera, dove ad oggi ha collezionato 12 presenze, 2 assist e 1 gol, segnato in campionato nel match perso per 4-2 contro la Roma durante il quale il talento di Mar del Plata mette a segno una punizione magistrale. Prodezza che non passa inosservata agli occhi della stampa italiana, che come consuetudine, getta sulle spalle di Matías Soulé la nomina di "calciatore argentino mancino" dal piede fatato.

Soulé è un giocatore duttile sul fronte offensivo che può dare più soluzioni in campo, potendo essere impiegato sia come esterno (preferendo il versante destro per accentrarsi e andare al tiro con il sinistro), sia come trequartista, muovendosi tra le linee, sfruttando le sue abilità tecniche nello stretto e nell’inserimento.

Matias, alla Juventus, può guardare con fiducia verso l’obiettivo della Prima squadra del club di Torino, già dalla prossima stagione, alle dipendenze di Andrea Pirlo, il quale quest’anno ha dimostrato di credere nei giovani, come nel caso di Frabotta (1999), Rafia (1999), Fagioli (2001) e Dragusin (2002), giocatori impiegati solo a tratti in alcuni match di Campionato e Coppa Italia. Segnali incoraggianti che danno un’idea di rinnovamento e crescita ai giovani calciatori che militano nell’U23 o nella Primavera del club, con la possibilità di respirare, passo dopo passo, l’aria del grande calcio ed allenarsi sotto l’ala protettiva dei grandi campioni che compongono la rosa della Juventus.

Ph. dal profilo Instagram @matiassoule11

Il futuro di Soulé è una pagina bianca ancora da scrivere e solo lui potrà farlo, lasciando nettamente da parte i paragoni che l’ambiente del mondo calcistico da sempre disegna sulle spalle dei giovani calciatori, alimentando pressioni inutili verso dei talenti che spesso, proprio per questo motivo, tendono a perdersi per strada, venendo caricati di pretese e responsabilità  solo per fini economici della società di appartenenza, la quale spera di spremere il maggior numero di gocce di denaro dal talento di un giovane calciatore. Matías Soulé è solo un sognatore ad occhi aperti, non svegliatelo!

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