LUAN CAPANNI - 20/05/2000 - BRASILE

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di Filippo Magi -footballscouting.it 


La Lazio Primavera allenata da Walter Bonacina brama il ritorno nella massima categoria a livello U19. Troppo pesante, anche a livello societario, sarebbe la prospettiva di rimanere nella cadetteria giovanile pure nella prossima stagione, rallentando così il processo di formazione dei vari talenti sotto contratto. I biancocelesti devono però sperare, nell’ultima di campionato, in una vittoria combinata con la sconfitta del Pescara, capolista con tre punti in più delle Aquile. Nel caso ciò non si verificasse Armini e compagni dovranno sperare nei Playoff.

Al contempo, tra le fila biancocelesti, si sta imponendo il fantasista classe 2000 Luan Capanni, giunto nella Capitale lo scorso agosto dal Flamengo nell’ambito di un’operazione condotta da Igli Tare, sempre molto attento alle vicende del settore giovanile. Ben 12 le reti realizzate dal ragazzo in 17 gare finora disputate, risultando così il capocannoniere della sua formazione.

Sin dal precampionato è sembrato essere centrale nel progetto del tecnico bergamasco, che ha cercato di avvicinarlo il più possibile alla porta avversaria. L’esperienza europea lo aiuterà, comunque finirà questa stagione, a migliorare il più possibile il proprio bagaglio di calciatore e le proprie conoscenze.




Di lui, peraltro si parlava benissimo già dai tempi del vivaio del Flamengo, nel quale aveva avuto l’onore di giocare assieme all’astro nascente del calcio carioca, Vinicius Junior (ma anche Lincoln, che le voci di mercato hanno spesso accostato all’Inter negli ultimi mesi). I tentennamenti sul rinnovo con il club rubronegro, viste le tante proposte arrivate dall’Europa, però, lo hanno spinto lontano dalla prospettiva di un debutto in Prima squadra con la maglia del Mengão. Tra i club maggiormente interessati, peraltro, si dice ci fosse anche il Sassuolo.

Ragazzo molto serio e professionale, è descritto da chi lo ha conosciuto in questi mesi come persona molto religiosa e disposta a tanti sacrifici per realizzare il proprio sogno. Un sogno pieno di ostacoli e difficoltà, che quest’anno hanno già visto un piccolo premio: la convocazione in Prima squadra dello scorso 17 Marzo, con Parma-Lazio vissuta dalla panchina. Nel corso di un’amichevole contro la Cavese (Eccellenza) dello scorso novembre - avvenuta in occasione dell’ultima pausa Nazionali del 2018 - ha giocato qualche minuto al fianco dei grandi, mettendo a referto un assist per Rossi, nell’occasione autore di ben 5 reti.

Giocatore di grande qualità ed in grado di inventare tra le linee per le azioni offensive della propria squadra, ha nel tempo avanzato il proprio raggio d’azione sotto la guida di Bonacina, che lo ha aiutato molto a lavorare su sé stesso anche a livello realizzativo. Lo stesso ex tecnico dell’Atalanta Primavera si era espresso così su Capanni nei mesi scorsi: “Ha qualità tecniche importanti, sa muoversi in campo e soprattutto in area di rigore. Lo dimostrano i gol che sta facendo. Sta cercando di capire il calcio italiano, ma penso che sia sulla strada giusta. Migliora di giornata in giornata”.

I risultati sono stati, in tal senso, notevoli, con il ragazzo che si è mostrato sempre più freddo sotto porta con il passare delle giornate. In grado di disimpegnarsi molto bene con ambo i piedi, risulta molto pericoloso anche quando ha spazio per aggiustare il tiro dalla media-lunga distanza.


La differenza di ritmi tra il Campionato Primavera2 e il calcio dei grandi, però, rischia di essere davvero importante. Per essere più allenato possibile a certi livelli dovrà cercare di evitare tocchi superflui e giocare la palla con la maggiore velocità possibile. A volte, sembra estranearsi dal gioco e dall’evoluzione della gara, risultando poco efficace nella fase difensiva, al giorno d’oggi fondamentale anche per giocatori con ruoli d’attacco. 

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Prima di giocare con il Flamengo aveva già avuto modo di transitare in due dei club più importanti del Brasile, come Corinthians (club di San Paolo, sua città natale) ed Internacional di Porto Alegre. Nel corso del percorso giovanile ha cambiato vari ruoli, agendo anche da centrocampista centrale per via della grande visione di gioco di cui è sempre stato dotato. Ad aiutarlo potrebbe essere stato anche il fatto di avere iniziato il proprio percorso nel calcio giocando a fùtsal, come molti suoi connazionali.

Il suo idolo e calciatore a cui si ispira è Raì, ex San Paolo e Paris Saint Germain. Pur non avendo mai avuto modo di vederlo giocare dal vivo (si ritirò proprio nei mesi in cui Luan veniva al mondo) se ne è innamorato attraverso videocassette, filmati su YouTube e i racconti del papà.

 
Luan, è un ragazzo molto attaccato alla sua famiglia. Lo dimostra il fatto che papà Ricardo, mamma Vanessa e la sorella Thauany (un’atleta di judo), consci del sacrificio compiuto dal figlio, lo seguono dal vivo su ogni campo.
Nonostante le qualità dimostrate fino ad oggi, non è mai stato considerato dai vari selezionatori delle Nazionali giovanili del proprio Paese d’origine. Avendo origini (e passaporto) italiane avrebbe già da oggi la possibilità di lavorare con le selezioni azzurre, magari negli anni a venire. Anche il padre ha confermato in un’intervista il desiderio del figlio di accettare la corte dei nostri CT in caso di futura chiamata.

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