STEFANO PICCININI - 31/12/2002 - ITALIA


di Marco Fanuli

Stefano Piccinini è un ragazzo abituato a bruciare le tappe. A poche ore dall'esordio nella massima serie in maglia neroverde dell'altro Stefano - il portiere classe 2001 Turati - ecco quello in Coppa Italia del n° 35 Piccinini, emiliano DOC, il primo classe 2002 ad esordire in Prima squadra nella storia del Sassuolo.

Roberto De Zerbi ci ha preso gusto. Assieme a Piccinini, nella stessa occasione, esordio in Prima squadra anche del portiere 18enne Alessandro Russo e la titolarità del promettente Giacomo Raspadori (già da tempo nel giro dei grandi) a guidare l'attacco contro il Perugia nella coppa nazionale. Un rischio calcolato - gara vinta dagli umbri per 1-2 -, un gioco che però potrebbe valere la candela per il futuro della società emiliana.  

A pochi giorni dal suo diciassettesimo anno di età, arriva il premio da parte dell'allenatore bresciano, con la regia dello staff tecnico del vivaio del Sassuolo, capitanato dal solito Checco Palmieri vero fuoriclasse tra i dirigenti del settore giovanile italiano. Ma torniamo a parlare di Stefano.


Difensore centrale, destro di piede, elegante nella corsa e bravo a guidare la difesa sempre a testa alta, predispone di un fisico ben strutturato - ancora in evoluzione -, che sfrutta spesso nei duelli singoli contro avversari dal fisico imponente. Stessa corporatura che gli ha permesso di balzare in poco tempo dall'U17 all'U18 e infine in Prima squadra. In neroverde dall'estate 2018, è stato notato dagli scout del compianto presidente Squinzi quando vestiva la maglia della Reggiana Berretti. Pochi ripensamenti quando ti chiama un club di Serie A e un sogno che diventa realtà

Sotto le guide tecniche di mister Grillenzoni prima e di Alessio Landini poi con l'U18, Piccinini cresce in modo esponenziale, guidando la retroguardia del Sassuolo appena un punto sotto la capolista Atalanta (con lui solo vittorie). Ma parallelamente al campionato U18 conosce per ben 2 volte l'emozione di sedere accanto a De Zerbi in occasioni di gare che probabilmente, appena un anno fa, avrebbe visto solo in TV: in casa contro l'Inter di Conte e ospite dell'Allianz Stadium contro i campioni d'Italia della Juventus.

Se sarà l'inizio di una nuova favola è ancora presto per dirlo. Solo il futuro ci dirà se Stefano continuerà a bruciare le tappe come fatto finora ed entrare in pianta stabile sotto la guida del coraggioso De Zerbi.

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