GIOVANNI REYNA - 13/11/2002 - USA/PORTOGALLO

Embed from Getty Images 
di Alfonso Infantino

Se qualcuno avesse difficoltà a riconoscere la propria nazionalità o le proprie origini, questo non è il caso di Giovanni Reyna - classe 2002 - un potenziale fenomeno che ha scelto di giocare per la Nazionale degli Stati Uniti nonostante un passaporto portoghese, la città natale a Sunderland (nord-est dell’Inghilterra) e un nonno paterno argentino (quindi convocabile eventualmente anche per l’Albiceleste). Evidenzia addirittura anche origini italiane - seppur lontane - dato che proprio il nonno paterno ha legami con la cittadina di Sibari (Cosenza). A conferma di questo, ecco spiegato il suo nome italico "Giovanni".

Con gli Stati Uniti Reyna ha fatto tutta la trafila nelle giovanili: U15 col CT Van Den Bergh, U16 con Tsakiris e U17 con Wicky, lasciando tutti e tre i commissari tecnici meravigliati per l’enorme qualità espressa in campo. Un’ala destra, che all’occorrenza può agire sul lato opposto, che può giocare sulla trequarti e in casi estremi anche come punta centrale (in U15 contro il Montenegro per 70’ e con l’U17 per 125’ minuti contro il Giappone e l’Olanda). Ma si esalta soprattutto partendo da ala sinistra in un 4-2-3-1 e in un 4-3-3, sfruttando al meglio il piede che più predilige: il destro. 

Malgrado il fisico esile, si fa rispettare nei contrasti di gioco, vincendoli il più delle volte. Dispensa assist per i compagni e segna sporadicamente, un difetto (semmai lo considerassimo tale) il cercare poco la gloria personale, gradendo di più saltare l’uomo e creare spazi per i compagni di squadra.

In Nazionale ha collezionato 32 gettoni e 15 reti, per una media di 2.13 reti a partita. Continuando il suo percorso con grande applicazione, avrà modo di migliorare negli anni. Col club la situazione non si discosta più di tanto, essendo elemento fondamentale nella squadra B del Borussia Dortmund allenata da Michael Skibbe.

Col tecnico tedesco è perno fisso come ala sinistra (in alternativa dietro la punta) nel collaudato 4-2-3-1: a referto 8 reti e 9 assist tra Youth League e campionato, contribuendo dunque con 17 reti siglate alla stagione dei gialloneri della Ruhr. Una spalla fondamentale per Moukoko, il beneficiario maggiore dei suoi assist.

Discorso opposto con la Prima squadra del Borussia Dortmund, il cui feeling con Lucien Favre non sembra essere sbocciato ancora del tutto. Col tecnico elvetico Reyna fatica a farsi notare, giocando spezzoni di gara e solo due volte dal primo minuto: 409’ tra Bundesliga, Coppa di Germania e Champions League. Un bottino troppo misero per incidere e farsi notare.


Dei 409’ giocati, solo 146’ da titolare e nel rush finale di campionato: a Lipsia vittoria BVB per 0-2 (assist di Reyna per Haaland per lo 0-1) e nella pesante sconfitta per 0-4 in casa contro l’Hoffenheim. In entrambi casi giocando come trequartista in un 3-4-2-1 disegnato nella circostanza da Favre. Quindi al momento sembra essere poco più di un’opzione a partita in corso, come un’alternativa ai vari Witsel, T. Hazard, Sancho, Reus e Brandt nel suo 3-4-3 o nel 3-4-2-1.


Ma la prossima sarà la stagione della svolta? È quello che si augura Reyna, cioè ripetere più o meno l’iter del suo connazionale Pulisic: poco spazio inizialmente, poi grazie a qualità e personalità, il posto da titolare e la successiva ascesa con il Chelsea di Lampard. 
Rimangono le qualità indiscusse di Reyna. Migliorare in personalità e gol consentirebbe al ragazzo di esplodere da un momento all’altro a con la maglia giallonera del Dortmund. 

Commenti